mercoledì,Dicembre 11 2024

Il cardiologo vibonese Giuseppe Rosano tra gli scienziati più influenti al mondo (ancora) secondo la Stanford University

L'università statunitense l'ha inserito nella speciale classifica dopo aver esaminato circa 9 milioni di ricercatori. Attualmente ricopre il ruolo di responsabile del Centro di ricerca clinica e sperimentale del San Raffaele di Roma

Il cardiologo vibonese Giuseppe Rosano tra gli scienziati più influenti al mondo (ancora) secondo la Stanford University
Giuseppe Rosano

Tra i ricercatori dell’IRCCS San Raffaele di Roma inseriti dalla Stanford University nella prestigiosa classifica mondiale degli scienziati più “influenti” si conferma il vibonese Giuseppe Rosano, responsabile del Centro di ricerca clinica e sperimentale dell’istituto romano e ordinario di Cardiologia all’Università San Raffaele.

L’esperto rientra tra coloro che raggiungono il livello più elevato di produttività scientifica tra i circa 9 milioni di ricercatori esaminati dall’ateneo americano, insieme al prof. Paolo Maria Rossini, responsabile del Dipartimento Neuroscienze e Neuroriabilitazione dell’IRCCS San Raffaele; al prof. Stefano Bonassi, responsabile dell’Area di  Epidemiologia Clinica e Molecolare e Biostatistica dell’IRCCS San Raffaele e ordinario di Igiene Generale e Applicata dell’Università San Raffaele; al prof. Fabrizio Stocchi, responsabile del Centro Parkinson, parkinsonismi e disturbi del movimento presso l’IRCCS San Raffaele e ordinario di Neurologia all’Università Telematica San Raffaele; al prof. Enrico Garaci, presidente del Comitato Tecnico Scientifico dell’IRCCS San Raffaele Roma; al prof. Ennio Tasciotti, responsabile del  Laboratorio di Human Longevity Program dell’IRCCS San Raffaele e al prof. Massimo Volpe, responsabile del Centro per la Diagnosi e cura dell’ipertensione arteriosa e delle complicanze cardiovascolari.

Il rapporto, pubblicato sulla rivista PLOS Biology, è considerato il più affidabile per i settori della ricerca bibliometrici, la scienza che utilizza tecniche matematiche e statistiche per analizzare la quantità, la qualità e la diffusione delle pubblicazioni all’interno delle comunità scientifiche. Esso viene redatto ogni anno dalla prestigiosa università californiana di Stanford in collaborazione con la casa editrice Elsevier e Scopus, il più grande archivio mondiale di abstract e citazioni.

Dallo studio emergono due classificazioni prodotte facendo riferimento a 22 aree scientifiche e 174 sottocategorie: una basata sull’intera carriera dei ricercatori (periodo 1996-2023) e l’altra che considera l’impatto della ricerca prodotta nell’ultimo anno (con riferimento alle citazioni ricevute durante il 2023).

Per ogni ricercatore vengono quindi valutate le citazioni e il relativo h-index, un indice che misura la prolificità e l’impatto scientifico di un autore, basandosi sul numero di pubblicazioni e di citazioni ricevute. Vengono inoltre assegnati loro dei c-score, indicatori della rilevanza più che del semplice numero di pubblicazioni, includendo informazioni sulla co-paternità e sulle posizioni dell’autore (singolo, primo, ultimo). Il ranking utilizzato comprende anche le aree scientifiche di attività, dall’acustica alla zoologia, secondo una classificazione del profilo dell’autore ottenuta con avanzate tecniche statistiche e di machine learning per produrre risultati confrontabili tra le diverse aree scientifiche.

Il risultato è una fotografia rigorosa di 210.199 scienziate e scienziati che si distinguono per autorevolezza scientifica e che rappresentano il 2% di una platea totale di ben 9 milioni di professori e ricercatori di Università e centri di ricerca di tutto il mondo.    

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