Sgarbi a Vibo non piace ai giovani comunisti di Rifondazione: «Il Comune invita chi è un simbolo di individualismo»
La sezione vibonese: «In questo momento storico abbiamo bisogno di essere informati sull'attualità che ci tocca da vicino come la situazione in Medio Oriente, la causa palestinese e gli attacchi israeliani in Libano»
Sul progetto “Giovani in biblioteca” annunciato dal Comune di Vibo Valentia assieme all’associazione ValentiaAccademy, interviene con una nota la sezione giovani del partito provinciale della Rifondazione comunista. Un comunicato che critica la presenza di Vittorio Sgarbi, ospite dell’iniziativa annunciata dall’assessore Stefano Soriano. «Il progetto – hanno dichiarato i Giovani comunisti – dovrebbe proporre e sostenere la creazione di un luogo dedicato allo scambio di interazioni e alla promozione di una cittadinanza attiva, richiamando i giovani alla piena partecipazione della vita civile, sociale, politica ed economica. L’assessore alla cultura, Stefano Soriano, ha annunciato che il primo ospite dell iniziativa sarà Vittorio Sgarbi, un personaggio che afferma e richiama la dottrina dell individualismo al di sopra della collettività, ex sottosegretario costretto alle dimissioni per svariati procedimenti in corso. Lo stesso è stato invitato a presentare la sua ultima pubblicazione “Arte e Fascismo” alla Biblioteca Comunale».
«Noi Giovani Comunisti – spiegano nella nota – crediamo che in questo momento storico, più che mai, le ragazze e i ragazzi abbiano la necessità di essere informati sulle vicende attuali, che li toccano in prima persona, come la situazione in Medio Oriente, la causa palestinese e i recenti attacchi israeliani in Libano, attraverso la lettura di testi, dibattiti, creando dialogo ed elaborando idee e pensieri critici. Inoltre, dovrebbero essere indirizzati ad affrontare tematiche legate allo sviluppo sostenibile e l economia circolare, partendo anche dalle biblioteche, per poi creare dei punti d incontro, contribuendo alla cultura del decluttering».
Attraverso la nota, chiedono dunque che «questi progetti diventino un opportunità per riprendere in mano le lotte contro tutti i tentativi di strumentalizzazione e mercificazione della cultura. Infatti è in lavorazione il progetto “Adotta un libro” una rete di scambio che intende far circolare una cultura dal basso che implichi una partecipazione collettiva fatta di scambio e/o donazione di libri, un momento che può trasformarsi in un’occasione di condivisione, discussione e confronto».