sabato,Ottobre 5 2024

Vibo, archiviazione per Limardo e Teti accusate di abuso d’ufficio e disastro ambientale dal proprietario di un immobile abusivo

La vicenda giudiziaria innescata dalla denuncia di un privato: il Comune aveva demolito il suo manufatto per costruire un parco giochi. Il giudice non ha riscontrato reati sancendo la legittimità dell’azione dell'ex sindaco e dell'ex dirigente comunale

Vibo, archiviazione per Limardo e Teti accusate di abuso d’ufficio e disastro ambientale dal proprietario di un immobile abusivo
Il sindaco Limardo quando inaugurò il parco giochi nel 2022

Archiviazione. È questo l’esito di un procedimento giudiziario a carico dell’ex sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, dell’ex dirigente comunale Adriana Teti e del funzionario Andrea Nocita, nei confronti dei quali, in seguito alla denuncia di un privato, erano state mosse accuse di abuso d’ufficio, omissione di atti d’ufficio, falsità materiale e disastro ambientale. La vicenda risale a una vecchia controversia legata alla demolizione di un edificio abusivo nel quartiere Pennello, a Vibo Marina.

Nell’area in questione si ergeva lo scheletro di un immobile in costruzione che venne acquisito e distrutto nel 2021 dal Comune in seguito alle procedure che ne accertavano l’irregolarità. Al suo posto, nel 2022, fu realizzata una piazzetta e un parco giochi. Una vicenda che divenne simbolo del riscatto del territorio, come raccontò Il Vibonese, che documentò l’inaugurazione alla presenza delle massime autorità cittadine, a cominciare dal procuratore della Repubblica. QUI l’articolo e il servizio tg realizzato in quell’occasione.

Carmine Fiorelli nel 2021 davanti al manufeatto ormai abbattuto

In seguito alla demolizione, il proprietario dell’area, Carmine Fiorelli, presentò denuncia per presunti abusi d’ufficio per difetto di notifica degli atti, puntando il dito anche contro i lavori effettuati dal Comune, con particolare riferimento ai materiali utilizzati per la realizzazione del nuovo spazio pubblico, che, a suo dire, avrebbero inquinato la falda acquifera.

Da qui l’iscrizione di Limardo, Tetti e Nocita nel registro degli indagati. Ma già in prima battuta, su richiesta del pm, il giudice aveva archiviato. Decisione contro la quale il diretto interessato aveva presentato ricorso. Ora l’epilogo, con la nuova archiviazione da parte del giudice per le indagini preliminari, che ha riscontrato la regolarità dell’azione del Comune, che ha legittimamente acquisito un bene costruito abusivamente per realizzare al suo posto un’opera pubblica. Nello specifico, il gip Barbara Borelli nell’ordinanza di archiviazione scrive che «la vicenda risulta priva di rilievo penale atteso che gli odierni indagati, nello svolgimento delle loro funzioni, hanno portato a compimento l’iter amministrativo finalizzato alla demolizione di un’opera pubblica abusiva ripristinando lo stato dei luoghi e realizzando il luogo del predetto immobile, previa acquisizione dell’aria al patrimonio comunale un’opera con finalità pubblicistiche».

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