Acqua azzurra, acqua chiara? No, marrone. Nelle case di Vibo esce ancora “coca cola”: «Nel 2024 ancora in queste condizioni» – VIDEO
Dopo l’interruzione dell'erogazione lunedì scorso a causa dell’ennesima rottura delle condutture Sorical, tornare alla normalità non è facile. In molte abitazioni dai rubinetti sgorga ancora una melma colorata
L’emergenza idrica a Vibo Valentia per ora è rientrata, ma la questione è tutt’altro che chiusa. In molte case continua a sgorgare acqua marrone dopo lo stop e la ripresa dell’erogazione idrica. Un colore così scuro che una bimba di due anni e mezzo l’ha scambiata per coca cola.
Il primo a finire sotto accusa è, come al solito, il bacino dell’Alaco, che fornisce acqua potabile a quasi tutti i comuni del Vibonese ed a buona parte di quelli del Catanzarese. Invaso posto sotto sequestro nel 2012.
Indiziato numero due sono le tubature ormai vetuste. Prova ne sono le continue riparazioni da parte di Sorical, la società che si occupa della gestione del servizio idrico della Calabria. Rotture che provocano l’interruzione dell’erogazione dell’acqua. Come è successo domenica scorsa. Un problema che ha costretto il sindaco Enzo Romeo a emanare un’ordinanza di chiusura delle scuole e alcuni locali ad abbassare le saracinesche: «Lunedì siamo stati costretti a chiudere il locale – dice amareggiato il titolare di una trattoria – perché non arrivava un goccio d’acqua».
A fare discutere in queste ore è la colorazione dell’acqua che sgorga dai rubinetti di casa. «Dev’essere dichiarata non potabile», denunciano i cittadini sulla pagina social de Il Vibonese.
«L’acqua è un diritto di tutti», si legge in un altro post. E ancora: «Sgorga marrone da anni ma secondo il Comune è potabile». Sulla questione il ristoratore conferma: «Non è limpida, non lo è mai stata. Per questo ci siamo dotati di un depuratore. Non è possibile che nel 2024 ancora molte famiglie restino senz’acqua. È un bene primario!». Poi ricorda la promessa in campagna elettorale del sindaco Enzo Romeo che si sarebbe impegnato, una volta eletto, ad attivare i pozzi: «Cosa aspetta il primo cittadino a farlo?». Infine la preoccupazione: «Ancora non è arrivato l’inverno, tra smottamenti e tubature rotte, resteremo ancora senz’acqua. Un problema che in queste condizioni è destinato ad accentuarsi. Noi cittadini non possiamo sostituirci agli amministratori. Sono loro che devono affrontare e risolvere una volta per tutte un problema che si trascina da trent’anni».
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