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Mare verde da Pizzo a Lamezia, sei consiglieri chiedono a Occhiuto di completare il depuratore consortile dell’Angitola: «È la soluzione»

La mozione che vede tra i firmatari De Nisi, Lo Schiavo, Mammoliti e Comito è stata approvata oggi dal Consiglio regionale. Nel documento si impegna la Giunta a reperire i 7,5 milioni di euro che servono per finire l’opera abbandonata da quasi 15 anni

Mare verde da Pizzo a Lamezia, sei consiglieri chiedono a Occhiuto di completare il depuratore consortile dell’Angitola: «È la soluzione»

Trovare i 7 milioni e mezzo che servono a completare e mettere finalmente in funzione il depuratore consortile dell’Angitola, un’eterna incompiuta che giace inutilizzata da oltre 12 anni soprattutto per mancanza di collettamenti con i sei Comuni dell’area che dovrebbe servire, a cominciare da Pizzo che rappresenta l’Ente capofila. È quanto viene chiesto alla Giunta regionale, guidata dal presidente Roberto Occhiuto, con una mozione presentata dal consigliere regionale Francesco De Nisi e, successivamente, sottoscritta dai colleghi dell’assemblea consiliare calabra Giuseppe Graziano, Michele Comito, Antonio Maria Lo Schiavo, Raffaele Mammoliti e Antonello Talerico.

«Reperire, nell’ambito della programmazione nazionale e/o comunitaria per il settore, la somma di 7.530.000,00 euro occorrente al completamento del progetto “Disinquinamento fascia costiera vibonese – area omogenea Angitola – Comune di Francavilla Angitola”- Delibera CIPE n.60/2012». Questo l’incipit in burocratese dietro il quale si cela un autentico interesse collettivo a difesa dell’ambiente e della risorsa turistica. Per il depuratore consortile è un’opera che quando (e se) entrerà in funzione potrebbe risolvere in maniera definitiva i problemi costieri da Pizzo a Lamezia, proprio il tratto di mare che quest’anno è stato quasi costantemente colorato di verde dalla proliferazione algale.

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La mozione, sulla quale oggi c’è stato l’ok del Consiglio regionale, impegna inoltre la giunta Occhiuto a stipulare con il Commissario unico per la depurazione una convenzione «con l’obiettivo di trasferirgli le risorse occorrenti per il completamento del progetto o, in alternativa, ad assegnare al Comune di Pizzo, in qualità di Comune capofila, le risorse per completare i lavori».

Nelle premesse del documento, che ha per oggetto “Misure Urgenti per il Disinquinamento della fascia costiera vibonese e del golfo di Lamezia Terme nei territori di Pizzo, Curinga e Lamezia Terme”, si pone l’accento sullo stato delle acque marine del golfo di Lamezia Terme, considerato dai firmatari come «una delle maggiori criticità ambientali dell’intera Regione Calabria».

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Ecco perché in capo a presentatore e sottoscrittori della mozione alberga la convinzione secondo cui «la realizzazione dell’intero progetto, iniziato da oltre tre lustri, contribuirebbe in modo rilevante a risolvere una delle cause di inquinamento delle acque marine del golfo di Lamezia Terme».

Insistendo sulle cause dell’inquinamento marino «vi è – si evidenzia ancora nella mozione – la forte presenza di scarichi di reflui fognari non depurati provenienti dai Comuni a monte e dagli insediamenti civili e turistici presenti sulla costa di Pizzo e Curinga».

Argomentando sulle conseguenze, soprattutto nelle forme assunte nel golfo di Lamezia con acqua torbida e di colore verdastro, i firmatari parlano di «un danno irreparabile per l’immagine della Regione e per le imprese turistiche insediate sulla costa che vanta circa 5.000 posti letto e numerosi stabilimenti balneari».

Il documento posto all’attenzione della Giunta sottolinea, inoltre, «come il Commissario unico per la depurazione con atto n° 172 del 29 agosto 2024 abbia approvato il progetto esecutivo “Disinquinamento fascia costiera vibonese – area omogenea Angitola. Primo lotto funzionale – Comune di Francavilla Angitola” che prevede l’esecuzione di un lotto funzionale del progetto complessivo per l’importo 6.300.000 euro pari al finanziamento allo stato disponibile a valere sulle risorse di cui alla Delibera CIPE n.60/2012».

Ma si evidenzia anche come il «progetto esecutivo complessivo preveda lo stanziamento dell’importo di 13.830.000 di euro e di questa somma in virtù della delibera CIPE n. 60/12 si dispone della somma di € 6.300.000 mentre per il completamento del progetto abbisogna la somma di 7.530.000 euro».

Da qui la richiesta al governo regionale calabrese, affinché si adoperi «a recuperare gli stanziamenti necessari per ultimare un’opera di vitale importanza per la depurazione calabrese».

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