Ospedale di Vibo, lavoratori in affanno. La mobilitazione della Cgil: «Costretti a turni massacranti e zero benefici» – VIDEO
È partita oggi la quattro giorni della tappa calabrese dell'iniziativa promossa dal settore Funzione pubblica a sostegno di medici e operatori sanitari. Andrea Filippi: «Pronti a scendere in piazza insieme ai cittadini se il sistema non cambia»
Rimangono accesi i riflettori sulla sanità calabrese a pochi giorni dal duro colpo subito dall’Asp di Vibo Valentia, sciolta per infiltrazioni mafiose e affidata per 18 mesi a una commissione straordinaria. Un settore che stenta a trovare pace e lavoratori provati da condizioni inadeguate. In questo contesto si inserisce la campagna nazionale dal titolo “Sanitari, curiamoci di noi” promossa da Funzione Pubblica Cgil e a difesa, appunto, dei diritti dei lavoratori della sanità.
Dopo aver toccato già diverse regioni italiane e raggiunto numerose strutture ospedaliere il tour della Cgil ha inaugurato questa mattina la sua quattro giorni calabrese partendo dalla visita proprio all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. Quattro giorni di ascolto e confronto con il personale sanitario sulle criticità che quest’ultimo è chiamato ad affrontare quotidianamente.
«Ad oggi abbiamo gli stipendi più bassi d’Europa – spiega Bruno Russo, giovane operatore socio sanitario -. Abbiamo risorse molto limitate, ci troviamo in molti casi, soprattutto in ospedali di provincia come questo di Vibo Valentia, a fare turni con il personale ridotto e quindi il lavoro è maggiorato per noi ma lo stipendio non è adeguato minimamente. Nel privato il servizio c’è, il personale c’è, i fondi ci sono, mentre nel pubblico sembra un’epopea. Soprattutto se si deve prenotare una visita, se si deve accedere a un pronto soccorso. Il pubblico poi se la prende con chi ha di fronte, anziché andare nelle aziende e prendersela con chi gli dovrebbe».
«Bisogna lavorare molto bene soprattutto in alcuni settori, specialmente nel settore dell’urgenza e dell’emergenza, dove ci sono le più grosse carenze di organico perché sono legate al fatto che questo è un lavoro difficile, rischioso e sostanzialmente non c’è nessun particolare incentivo o beneficio a lavorare in questi ambiti – sottolinea Vincenzo Manno, responsabile Cgil Medici provincia di Vibo Valentia -. Quindi è fondamentale anche un intervento dal punto di vista contrattuale, qui c’è un ruolo del sindacato che è importante nel valorizzare queste funzioni e possibilmente nel creare dei meccanismi per cui i lavoratori si sentono più sicuri e più gratificati da fare il lavoro che secondo me è il lavoro più bello del mondo».
Dopo la tappa vibonese il percorso del sindacato al fianco dei lavoratori della sanità è proseguito nel pomeriggio alla Casa e Ospedale di comunità di Mesoraca, nel crotonese, nei prossimi giorni saranno interessati anche gli ospedali di Locri e Polistena nel reggino, l’Annunziata di Cosenza e l’ospedale Spoke di Castrovillari.
«Il percorso che noi stiamo facendo è quello di una continua vertenza, partendo non solo sul finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, che oggi è sottofinanziato, ma da una ormai inderogabile e necessaria riforma che parta dal potenziamento dell’assistenza territoriale, di cui tutti si riempiono la bocca, senza che però nulla cambi – ha commentato il segretario nazionale Fp Cgil Medici, Andrea Filippi -. Noi abbiamo bisogno della nostra spina dorsale che sono i professionisti che devono, insieme a noi, costruire proposte ma anche scendere in piazza insieme ai cittadini se il sistema non cambia».