martedì,Ottobre 1 2024

Restaurato il manto della Vergine del Rosario, sabato la vestizione a Soriano. Il priore Margiotta: «Profondamente emozionati»

Grande attesa tra i fedeli per un appuntamento che esprime tutta la devozione della comunità locale per il simulacro della Madonna: «Realizzazione di un progetto a cui tenevamo moltissimo»

Restaurato il manto della Vergine del Rosario, sabato la vestizione a Soriano. Il priore Margiotta: «Profondamente emozionati»
Il manto restaurato e la statua della Madonna in processione

Sarà un fine settimana altamente significativo per la comunità sorianese, la quale si appresta a festeggiare e venerare la Vergine Maria Santissima del Rosario. Sabato pomeriggio infatti, alle ore 18 e durante la celebrazione eucaristica, il Simulacro della Vergine sarà vestito del nuovo e restaurato (nei minimi dettagli) manto su richiesta della Confraternita di Gesù e Maria Santissima del Rosario e dei Padri Domenicani, portando così avanti una storia secolare di fede e devozione e risalente intorno al 1640. Tante sono state le peripezie nel corso di questi secoli e, soprattutto, nel periodo che va da fine ‘800 alla prima metà del ‘900 quando cioè la Confraternita, dopo l’esilio dei Frati Domenicani, mossa solo dall’istinto di devozione riuscì a tenere vive fede e tradizioni e curando, anche a proprie spese, la Chiesa nel corso degli anni.

Le parole del priore Domenico Margiotta

Il priore della Confraternita, Domenico Margiotta

Un evento significativo dunque, atteso dall’intera comunità e anche dalla stessa Confraternita di Gesù e Maria SS del Rosario rappresentata dal priore Domenico Margiotta, il quale si esprime così: «Sono profondamente emozionato e soddisfatto per la realizzazione di un progetto a cui tenevo moltissimo e che speravo si attuasse prima della conclusione del mio mandato come Priore della Confraternita di Gesù e Maria SS del Rosario: ossia il restauro del Mantello indossato dal Simulacro della Vergine Maria, nostra Patrona e nostra Titolare. La mia proposta presentata al Direttivo è stata sin da subito accolta con entusiasmo da tutti i Confratelli e Consorelle, collaborando sinergicamente e affidandoci all’immediata e spontanea disponibilità economica di devoti benefattori, che ci hanno incitati e supportati affinché il nostro progetto fosse portato a termine». La Vergine verrà rivestita con un manto nuovo sostituendo quello attuale, ormai in condizioni precarie, e confezionato nel 1975 su commissione della Confraternita e del suo padre spirituale Padre Giordano Procopio.

Il furto dell’oro della Madonna

Alla Statua, però, è legato anche un recente e triste episodio. Era lo scorso febbraio, infatti, quando è stata violata non solo la raffigurazione della Madonna ma l’intera Chiesa. All’interno del Convento di San Domenico, infatti, furono sottratti i preziosi ornamenti (oro, collana e alcuni anelli) della statua della Madonna del Rosario. Un furto sacrilego che ha suscitato sgomento e indignazione in tutto il paese, anche per il crudo coraggio dell’atto, poiché è come se si fosse sottratta una parte di fede a tutti i cittadini del luogo. Grande amarezza, per quell’episodio, fu esternata dalla Confraternita e nelle parole dello stesso Priore Domenico Margiotta. Il vile gesto è rimasto tutt’ora impunito.

La lavorazione del manto

L’indumento che copre e protegge la statua presenta, in diversi lembi, varie ed evidenti sfilature del ricamo, estese lacerazioni della trama del tessuto, essendo lo stesso manto sottoposto alle intemperie meteorologiche durante le manifestazioni religiose esterne e all’inevitabile logoramento e all’usura avvenuti nel corso degli anni. Per il restauro è stato interpellato, e successivamente investito, l’Emporium di Caterina Fabrizio in Vazzano, presso cui operano due sarte esperte dell’arte del cucito e del ricamo. Un lavoro lungo, preciso e meticoloso ha permesso la sostituzione del tessuto. Per la realizzazione di tutto ciò si è resa necessaria la somma 7.700 euro. Soddisfatto, per un desiderio coronato, lo stesso Domenico Margiotta: «Quanto realizzato rimarca a chiare lettere che la nostra Confraternita è strettamente legata alla Madonna del Rosario e alle vicende del Convento dei Padri Domenicani e rendendosi espressione viva di quello spirito attivo, dinamico che ha reso celebre e apprezzata Soriano in tutto il mondo». E ancora: «Ci tengo a ribadire che a Soriano la Confraternita ha da sempre realizzato azioni efficaci di beneficenza e assistenza rispondendo spontaneamente a una lunga serie di esigenze socio-religiose del Convento domenicano.

Sabato la vestizione

Una custodia, quella della Chiesa da parte della Confraternita, durata per circa settant’anni (da fine ‘800 alla prima metà del ‘900) quando ci fu l’esilio dei Padri Domenicani: «Quando si verificò la soppressione degli ordini religiosi da parte del governo italiano nel 1865, e il conseguente allontanamento dei frati domenicani da Soriano, fu la Confraternita ad assumersi ogni genere di responsabilità, anche dal punto di vista legale ed economico, continuando con grandi sacrifici a tenere vive le tradizioni religiose e a mantenere il culto del Santo Patrono Domenico e della Madonna del Rosario risolvendo fattivamente tutte le problematiche determinanti per la ripresa del Convento sorianese. I fatti che ho appena citato dimostrano che la nostra Confraternita, al centro della vita spirituale, offre in maniera devota e sempre con rispettosa obbedienza sostegno, supporto e aiuto concreto ai padri della famiglia domenicana che vive all’interno del Santuario. Non mi resta che invitarvi tutti il 5 ottobre a partecipare alla solenne celebrazione eucaristica, durante la quale si svolgerà il rito di benedizione del nuovo Mantello e vestizione del Simulacro della Beata Vergine Maria. Oltre a rappresentare un evento memorabile di straordinaria importanza sociale e religiosa, sarà l’opportuna occasione per affidarci interamente alla Madre Celeste affinché infiammi i nostri cuori del suo eterno amore e che col suo Santo Manto protegga tutti noi, le nostre famiglie, la nostra comunità Sorianese e il mondo intero».

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