lunedì,Dicembre 23 2024

Prime nozze gay a Pizzo, consensi e polemiche

Il primo cittadino Gianluca Callipo celebra la prima unione civile tra persone dello stesso sesso registrando plausi ma anche aspre critiche come quella di un esponente di Forza Italia, vicino a Giuseppe Mangialavori, definito: «webete e intollerante»

Prime nozze gay a Pizzo, consensi e polemiche

Il 30 dicembre scorso è stata celebrata a Pizzo, dal sindaco Gianluca Callipo, la prima unione civile tra due ragazzi gay. Il primo cittadino ha poi pubblicato sui social le immagini della cerimonia dicendosi, “orgoglioso ed emozionato” per questo primo matrimonio che sfrutta l’opportunità offerta dalla recente legge Cirinnà. 

Tra le centinaia di commenti positivi, si è registrata anche l’isolata e veemente reazione negativa dell’esponente locale di Forza Italia, Giorgio Caridà, stretto collaboratore del consigliere regionale Giuseppe Mangialavori.

«La pubblicazione del post con le foto della prima unione civile celebrata a Pizzo – replica oggi il primo cittadino napitino – ha scatenato una valanga di commenti positivi, di congratulazioni ai ragazzi e di sinceri auguri per loro futura vita insieme. Reazioni di grande civiltà che fanno onore ai pizzitani e che mi rendono ancora più orgoglioso di essere il loro sindaco. Quasi totalmente assenti, invece, i commenti negativi, che sono anche legittimi, ci mancherebbe, quando però non sfociano nell’intolleranza integralista degna dei peggiori estremisti a cui ci hanno abituato le cronache degli ultimi 15 anni. Toni e parole che la dicono lunga su chi li usa».

È il caso, spiega nel dettagli Callipo, di «un esponente pizzitano di Forza Italia, Giorgio Caridà, collaboratore del consigliere regionale Giuseppe Mangialavori, il quale spero non condivida quello che dice il suo collaboratore, che non si fa scrupolo di urlare su Facebook, rigorosamente in maiuscolo, termini come “vergogna”, “schifo”, “vomito”, promettendo che questa sarà l’ultima volta che a Pizzo si celebra un’unione civile. Ebbene, si rassegni, perché i diritti delle coppie gay sono ormai riconosciuti dalla Legge e nessun sindaco, comunque la pensi, può infrangere la Legge, che va sempre e comunque rispettata. Se vuole cambiare le regole dovrebbe candidarsi al Parlamento e non al Comune di Pizzo, come invece pare sia intenzionato a fare. Intanto, grazie al suo fanatismo violento e intollerante, i pizzitani si stanno facendo un’idea precisa di chi siano i rappresentati locali di questo partito. Fortunatamente, aggiungerei. I bassifondi di Internet sono pieni di “webeti”, come dice Enrico Mentana che ha coniato questo sillogismo, ma Pizzo merita molto di più».

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