Inchiesta sulle curve di Inter e Milan, la ‘ndrangheta a San Siro: estorsioni e reati anche per favorire il clan Bellocco
È quanto emerge dalle carte dell'operazione che ha portato a 19 arresti tra gli ultrà. Indagato anche un consigliere regionale della Lombardia
I principali indagati appartenenti alla Curva dell’Inter arrestati nell’operazione di oggi di Polizia e GdF, che coinvolge ultras nerazzurri e del Milan, sono accusati di aver dato vita a un’associazione, aggravata dal metodo mafioso, finalizzata a «commettere una pluralità indeterminata di reati di lesioni, percosse, resistenza a pubblico ufficiale, rissa, estorsione, intestazione fittizia». Estorsioni anche ai danni «dei gestori del catering all’interno dello Stadio di San Siro, dove la corresponsione della somma estorta è avvenuta attraverso l’emissione di fatture false» e ai danni «di gruppi organizzati del tifo interista al fine di obbligarli ad acquistare tagliandi di ingresso allo stadio a prezzi maggiorati».
Gli indagati, inoltre, stando all’inchiesta, «contribuivano al pagamento delle spese legali per i componenti della Curva Nord indagati per fatti violenti commessi in occasione delle partite o sottoposti a Daspo». L’aggravante quindi è di aver commesso i fatti «anche al fine di favorire l’associazione mafiosa dei Bellocco, a cui Bellocco Antonio (ucciso di recente ndr), arrivato a Milano grazie a Ferdico, che gli procurava alloggio e occupazione lavorativa fittizia, riversava parte dei guadagni derivanti dalle attività illecite, anche ai fini del mantenimento in carcere dei detenuti».
Patto di non belligeranza tra curve Inter e Milan
Dalle indagini che hanno portato agli arresti dei capi ultras di Milan e Inter, secondo quanto riporta l’ordinanza di custodia cautelare per 19 persone, emerge «il patto di non belligeranza fra le due tifoserie organizzate, a prima vista connesso ad una tranquilla gestione della vita di stadio ma, a ben vedere, caratterizzato da legami fra gli apicali esponenti delle curve al fine di conseguire profitto, in un contesto in cui la passione sportiva appare mero pretesto per governare sinergicamente ogni possibile introito che la passione sportiva vera, quella dei tifosi di calcio, genera». In particolare, per quanto riguarda la Curva dell’Inter appare «un quadro fosco» nel quale «interessi di natura economica, speculazioni e condotte delittuose ascrivibili all’ordinaria dinamica degli stadi si coniugano con un fattore di recente emersione (ma già segnalato dalla relazione della Commissione Parlamentare Antimafia dell’anno 2017): le attenzioni della ‘ndrangheta sul mondo del tifo organizzato».
Estorsioni al catering di San Siro e agli ambulanti fuori
Tra le presunte attività estorsive contestate, c’è principalmente quella sui servizi di catering relativi allo stadio di San Siro. In più, da quanto si è saputo, dalle indagini dei pm Paolo Storari e Sara Ombra sono emerse anche estorsioni e richieste di pizzo nei confronti degli ambulanti che vendono panini e cibo fuori dal Meazza, oltre ad una serie di pestaggi e cosiddetti “reati da stadio”.
Come spiega il procuratore di Milano Marcello Viola in una nota si tratta di «una complessa indagine» delle Dda milanese «che ha riunito diversi filoni investigativi condotti da più articolazioni della Polizia di Stato, nonché dal Gico di Milano e dallo Scico della Gdf». Assieme «all’esecuzione delle misure cautelari sono state delegate ed eseguite decine di perquisizioni a carico di ulteriori indagati». Inoltre, la Divisione Anticrimine della Questura di Milano «ha applicato a più soggetti diversi divieti di accesso ai luoghi, ove si svolgono manifestazioni sportive», ossia dei Daspo, o «ha comunque avviato la relativa procedura nei confronti di numerose altre persone». Le indagini hanno consentito, secondo l’accusa, «di accertare l’esistenza di infiltrazioni criminali tra gli ultrà e hanno coinvolto i principali esponenti dei cosiddetti ‘direttivi’ delle tifoserie organizzate delle due principali squadre calcistiche milanesi».
Indagato anche consigliere regionale Lombardia
Tra gli indagati nell’inchiesta della Procura di Milano sulle curve ultrà c’è Manfredi Palmeri, consigliere regionale lombardo eletto con la lista di Letizia Moratti e consigliere comunale a Milano in una lista di centrodestra. È accusato di corruzione tra privati in una tranche per i suoi rapporti con un imprenditore interessato, si legge nell’ordinanza del gip, a «garantirsi l’aggiudicazione dell’appalto» per i parcheggi dello stadio di San Siro. “Adesso io a Manfred comunque gli ho comprato già il quadro è!! sono 10.000 di quadro!!”, diceva Gherardo Zaccagni, “gestore” di parcheggi e finito ai domiciliari per altre imputazioni.