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Sciolta l’Asp di Vibo, Occhiuto: «Provvedimento del Cdm si riferisce a fatti accaduti anni fa, con noi avviato risanamento»

Il presidente della Regione e commissario alla sanità calabrese non si dice sorpreso, ringrazia Battistini per i mesi di lavoro e dice: «Siamo a disposizione dello Stato, riusciremo a riportare la normalità»

Sciolta l’Asp di Vibo, Occhiuto: «Provvedimento del Cdm si riferisce a fatti accaduti anni fa, con noi avviato risanamento»
Roberto Occhiuto

«La decisione del Consiglio dei ministri che ha deliberato – in considerazione della necessità di proseguire nell’opera di risanamento dell’azione amministrativa rispetto agli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata – l’affidamento, per la durata di diciotto mesi, dell’amministrazione dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia ad una commissione straordinaria, purtroppo, non ci sorprende. L’accesso agli atti chiesto mesi fa era stato un primo chiaro campanello d’allarme». È il commento del presidente della Regione e commissario alla sanità calabrese Roberto Occhiuto, dopo che il Cdm ha deciso di sciogliere l’Asp di Vibo Valentia per infiltrazioni mafiose.

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«L’Asp vibonese paga decenni di abbandono e di malagestione: per troppo tempo sono state prodotte scorie radioattive che solo grazie all’intervento fermo e deciso dello Stato potremo smaltire più velocemente e in modo efficace. Il provvedimento del Cdm si riferisce a fatti avvenuti tanti anni fa, noi negli ultimi tre anni abbiamo tentato di fare andare avanti un’azienda in enorme difficoltà. Ringrazio il commissario straordinario, il generale Antonio Battistini, per l’ottimo lavoro fatto nell’ultimo anno e mezzo», aggiunge Occhiuto. L’Asp di Vibo viene sciolta oggi dopo il lavoro della commissione di accesso agli atti che si è insediata il 22 novembre scorso.

Secondo Occhiuto, sotto la gestione di Battistini (durata poco più di un anno), «l’Asp ha avviato un positivo percorso di risanamento aziendale, con azioni concrete e per nulla scontate: dall’approvazione del bilancio alla stabilizzazione del personale, dalle iniziative per abbattere le liste di attesa alla riorganizzazione della farmacia territoriale, fino al potenziamento della neuropsichiatria infantile. L’Azienda – voglio sottolinearlo – si è costituita parte civile proprio nel processo penale ‘Maestrale Carthago’ contro tutti i dipendenti dell’Asp coinvolti, nonché contro gli aggressori del personale sanitario. La Regione Calabria e la struttura commissariale che guido sono a disposizione dello Stato – conclude Occhiuto -: con una proficua collaborazione tra istituzioni riusciremo, ne sono certo, a traghettare l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia verso la normalità».
È la seconda volta che l’Asp di Vibo viene sciolta: la prima fu nel 2010.

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