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Cartolina di fine estate all’Arpacal: un cittadino di Pizzo documenta il mare ancora verde che rovina le vacanze agli ultimi turisti – Video

Nella lettera inviata all’Agenzia regionale per l’ambiente si chiede un’analisi su tutti i tipi di contaminanti: «Dicevate che il problema era la temperatura dell'acqua ma adesso è di 24 gradi»

Cartolina di fine estate all’Arpacal: un cittadino di Pizzo documenta il mare ancora verde che rovina le vacanze agli ultimi turisti – Video

La cartolina di fine estate, con l’immagine più simbolica di Pizzo, quest’anno è stata recapitata all’ArpaCal via e-mail da un cittadino del luogo che, ad oggi, continua a segnalare preoccupato l’anomala colorazione verde del mare. A scrivere lunedì all’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Calabria, allegando ai propri timori sui possibili rischi per la salute anche un video documentale, risalente proprio a tre giorni fa, è stato Carlo Bruni che anche in altre occasioni ha evidenziato quanto accade in località Colamaio e Difesa a Pizzo. Una missiva, ricca di interrogativi, che fotografa la situazione attuale ancora preoccupante e che ha contraddistinto soprattutto i mesi di luglio e agosto. «Giorno 23 settembre – scrive Bruno nella mail – nelle contrade Difesa e Colamaio di Pizzo, mare verde-giallognolo. Uguale colore come nei mesi di luglio ed agosto. La temperatura del mare superficiale era di circa 24 gradi, dato il meteo. Nonostante le temperature basse il mare continua ad essere di un colore in innaturale».

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«È chiaro a questo punto – sottolinea Bruni nella missiva all’ArpaCal – che il problema non è la temperatura delle acque del mare, ma di ciò che è presente o arriva dai fiumi, dai canali e dalle acque sotterranee. Il problema sono le sostanze, di cui non si conosce la composizione; non sappiamo gli effetti a breve, medio e lungo tempo sulla salute dell’uomo – dopo l’esposizione a tali sostanze – e come contribuisca a cambiare lo stato dei luoghi, ciò in contrasto con il disegno legislativo n. 152/2006. I numerosi turisti presenti dei villaggi in zona – sottolinea Bruni – rimangono attoniti e non capiscono i motivi di tale colorazione innaturale, in contrasto con la pubblicità delle acque cristalline del mare calabrese».

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«A questo punto, mi chiedo – conclude Bruni nella sua missiva ad ArpaCal -, quando si interverrà seriamente con analisi su tutti i tipi di contaminazione, ovvero, mettere divieti di balneazione nella zona a tutela della salute pubblica, o anche alla soluzione di tale problema essendo stato il Golfo oggetto di attenzione da parte della UE che ha sottoposto ad infrazione la Regione Calabria più volte?».

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