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Processo Imponimento, in Appello tante assoluzioni e condanne più miti ma regge l’accusa per i vertici della cosca di Filadelfia – NOMI

Confermati anche in appello i 20 anni per Rocco Anello, Vincenzino Fruci e Nicola Monteleone. Ecco tutte le decisioni dei giudici di secondo grado

Processo Imponimento, in Appello tante assoluzioni e condanne più miti ma regge l’accusa per i vertici della cosca di Filadelfia – NOMI

Sono 45 le posizioni rideterminate all’interno del processo Imponimento che è stato discusso in Corte d’Appello dopo la sentenza emessa dal gup Francesco Vittorio Rinaldi nell’aula bunker di Lamezia Terme il 19 gennaio 2022.
La Corte d’Appello di Catanzaro – Loredana De Franco presidente, Giancarlo Bianchi e Ippolita Luzzo consiglieri – ha riformato la sentenza d’abbreviato del processo denominato Imponimento che contempla gli illeciti perpetrati dalla cosca Anello-Fruci di Filadelfia e dai loro sodali. Parecchie le condanne rideterminate e le assoluzioni. Confermati anche in appello i 20 anni per Rocco Anello, Vincenzino Fruci e Nicola Monteleone. Leggermente rideterminata la condanna per Francescantonio Anello.

Restano 20 anni per il boss Anello che viene assolto da nove reati

Confermati anche in appello i 20 anni di reclusione per il boss di Filadelfia Rocco Anello, classe ’61.
Anello, pur mantenendo invariata la condanna, è stato assolto da due accuse di illecita concorrenza con violenza o minaccia contenute in due capi di imputazione che contemplano anche due casi di estorsione – che restano in piedi – ai danni delle ditte impegnate nella costruzione dell’Eurospin di Pizzo e dell’imprenditore Vincenzo Renda.

Il boss è stato assolto anche, perché il fatto non sussiste, dall’accusa di estorsione ai danni di un’azienda edile, da un’estorsione per i lavori di completamento delle aule scolastiche di una scuola di un istituto di Filadelfia, una tentata estorsione sempre relativi agli stessi lavori, una tentata estorsione per costringere la vittima a sgomberare alcuni locali di un’attività commerciale a Monterosso Calabro, un trasferimento fraudolento di valori e per due casi di traffico di stupefacenti.

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Le condanne rideterminate

Inoltre la Corte ha concesso a Cristina Anello il beneficio della sospensione condizionale della pena.
La condanna per Francescantonio Anello passa da 15 anni e 8 mesi a 12 anni e 20 giorni di reclusione in seguito all’assoluzione da tre capi di imputazione.
Non doversi procedere nei confronti di Antonio Bruno Arone per intervenuta prescrizione (10 mesi in primo grado).
Assolto Vincenzo Barba perché il fatto non sussiste (9 anni in primo grado).
Otto anni di reclusione per Giuseppe Barbieri (9 anni, 8 mesi in abbreviato).
Assolta Angela Bartuca dai reati contestati per non aver commesso il fatto (12 anni di reclusione in primo grado).
Due anni e otto mesi di reclusione per Giovanni Bevilacqua – in seguito all’esclusione dell’aggravante mafiosa – in luogo dei tre anni in abbreviato.
Assolto Domenico Bonavota dall’estorsione ai danni delle ditte impegnate nella costruzione dell’Eurospin di Pizzo (9 anni, 2 mesi in primo grado).
Inasprita la pena nei confronti di Domenico Bretti, da 12 anni a 12 anni e otto mesi perché riconosciuto colpevole, in qualità di sovrintendente della Guardia di finanza, anche del reato di rivelazione di segreto d’ufficio per aver rivelato a Rocco Anello informazioni sull’inchiesta sul cantiere Eurospin di Pizzo.
Assolto Vito Bretti dall’accusa di associazione mafiosa per non aver commesso il fatto (10 anni e 8 mesi in primo grado).
Due anni e otto mesi di reclusione per Antonio Caruso per estinzione per prescrizione di un capo di imputazione (3 anni, 2 mesi in abbreviato).

Non doversi procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di Mario Caruso (8 mesi in abbreviato).
Assolto Filippo Catania (9 anni in abbreviato).
Assolto Vito Chiefari (3 anni in abbreviato).
Assolto Alfredo Cracolici (4 anni e 10 mesi in abbreviato).
Assolto Domenico Cracolici (5 anni e 4 mesi in abbreviato).
Rideterminata la pena nei confronti di Antonio Dastoli da 3 anni e 6 mesi a due anni e sei mesi.
Rideterminata la condanna di Giuseppe Fortuna, da 10 anni in nove anni e quattro mesi.
Confermata la pena a 20 anni nei confronti di Vincenzino Fruci, al netto dell’assoluzione da due capi di imputazione.
Quattro anni e due mesi per Angelo Galati in luogo degli 11 anni comminati in primo grado.
Due anni e otto mesi per Antonio Luciano Galati in luogo degli 11 anni comminati in primo grado.
Assolti Giuseppe e Tommaso Galati, condannati in primo grado a tre anni di reclusione ciascuno.
Assolto Domenico Gallello, condannato a cinque anni in primo grado.
Ha un residuo di tre anni da scontare Giovanni Giardino (dopo l’assoluzione da due capi di imputazione), condannato a 11 anni in primo grado.
Assolto Salvatore Giorgio (8 anni e 4 mesi in abbreviato).
Non doversi procedere nei confronti di Claudio Gregorace per estinzione dei reati per prescrizione.
Assolto Massimo Gugliotta (11 anni in primo grado).
Assolto Paolino Lo Bianco (9 anni in primo grado).
Rideterminata la pena per Teodoro Mancari, da 18 anni e 4 mesi a 10 anni e otto mesi.
Dieci anni e otto mesi di reclusione per Fiore Francesco Masdea.
Assolto Gianni Melina (un anno e 8 mesi in primo grado).
Sei anni e otto mesi per Stefano Montauro al quale è andato prescritto un reato (9 anni e 4 mesi).
Confermata la pena per Nicola Monteleone (20 anni).
Assolto Serafino Nero (2 anni e 10 mesi in primo grado).
Quindici anni, 11 mesi e 10 giorni per Daniele Prestanicola (16 anni e 2 mesi).

Assolto Domenico Prestanicola (3 anni e 4 mesi in primo grado).
Assolto l’imprenditore Vincenzo Renda, difeso dagli avvocati Diego Brancia e Francesco Gambardella, dall’accusa di smaltimento illecito dei rifiuti del Cantiere del Galia Resort di Pizzo con condotta aggravata dall’agevolazione del Clan Anello (4 anni e 10 mesi in abbreviato).
Quattro anni di reclusione per Giuseppe Ruccella in luogo dei 4 anni e 4 mesi in primo grado.
Estinto per prescrizione il reato contestato a Natale Ruscio (11 e 2 mesi in primo grado).
Due anni di reclusione per Fabio Schicchi in luogo dei 4 anni e 6 mesi in primo grado.
Quattro anni di reclusione per Francesco Serratore (4 anni e 4 mesi in primo grado).
Assolto Gino Stranges (8 anni e 6 mesi).
Sette anni e 10 mesi per Antonio Talarico (15 anni e 8 mesi).
Assolto Francesco Trovato (9 anni e 4 mesi).
La sentenza è stata confermata nel resto.

Le condanne confermate

  • Giovanni Angotti (collaboratore di giustizia): 4 anni;
  • Luciano Babbino: 2 anni e 6 mesi;
  • Luca Belsito: 4 anni;
  • Giovanni Caruso: 1 anno e 4 mesi;
  • Salvatore Danieli (collaboratore di giustizia): 1 anno;
  • Giuseppe De Luca: 4 anni, 5 mesi e 10 giorni;
  • Vincenzo De Nisi: 12 anni;
  • Antonio Dieni: 1 anno e 6 mesi;
  • Francesco Iannazzo: 6 anni e 6 mesi;
  • Pierdomenico Iannazzo: 4 anni e 4 mesi;
  • Romeo Ielapi: 14 anni e 10 mesi;
  • Francesco Mallamace: 10 anni e 8 mesi;
  • Francesco Michienzi (collaboratore di giustizia): 2 anni e 8 mesi;
  • Domenico Polito: 3 anni;
  • Rocco Prestanicola: 3 anni e 4 mesi;
  • Domenico Rutigliano: 8 anni.

Nel collegio difensivo gli avvocati Eugenio Perrone, Antonio Larussa, Michele Cerminara, Giulio Calabretta, Sergio Rotundo, Mariantonietta Iorfida, Vincenzo Ranieri, Santo Cortese, Francesco Sabatino, Vincenzo Cicino, Diego Brancia, Francesco Gambardella, Anselmo Torchia, Tiziana Barillaro, Giovanni Vecchio, Francesco Muzzopappa, Antonio Muscimarro, Ortensio Mendicino, Antonio Gigliotti, Luca Cianferoni, Giuseppe Gervasi e Marco Ruga.

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