A Tropea un Teatro d’aMare: donne e disparità di genere nel mondo dello spettacolo al centro del festival
Spettacoli, performance itineranti e mostre: la Perla del Tirreno pronta ad accogliere l’ottava edizione della kermesse. Ecco il programma
Tutto pronto per l’edizione 2024 di Teatro d’aMare. L’ottava edizione della kermesse avrà luogo a Tropea dal 10 al 13 settembre. Il festival è organizzato dall’associazione LaboArt Tropea e patrocinato dal Comune di Tropea, main sponsor dell’iniziativa sono LaboApartments, Tropis Hotel, Acqua degli Dei e Associazione albergatori Tropea.
La manifestazione si terrà presso il Giardino Vescovile (del Museo Diocesano) sito in Via Glorizio. Quest’ultimo diventerà l’agorà degli incontri multidisciplinari che offrirà la manifestazione che, mai come quest’anno, prenderà forma in tanti angoli del centro antico di Tropea che è già di per sé un teatro a cielo aperto. La tematica scelta per l’anno 2024 è “La scena contemporanea con voce di donna, un focus sulle voci femminili nelle arti performative e visive”. Teatro d’aMare – evidenziano i promotori nella nota stampa di presentazione – vuole sottolineare la potenza della donna nell’atto della creazione artistica ed evidenziare le disparità di genere presenti e da combattere nel mondo dello spettacolo.
L’apertura del festival
A inaugurare il festival il 10 settembre alle ore 18:00 ci sarà “Con voce di donna”, dibattito d’apertura che affronta e approfondisce proprio queste tematiche. Leggendo gli studi pubblicati da Amlet@ (un collettivo femminista intersezionale che punta i riflettori sulla presenza femminile nel mondo dello spettacolo) – si legge nel comunicato – è emerso un dato preoccupante: nelle sale principali dei grandi teatri nazionali sono presenti soltanto il 13,7% di donne alla regia e il 23,2% di donne alla drammaturgia.
Questa sproporzione – si fa rilevare – è figlia di un’atavica e cattiva abitudine che relega le donne in grado di ideare un’opera d’arte in una posizione di svantaggio rispetto agli uomini che si occupano della medesima cosa. Nella scelta degli spettacoli è stato posto un veto: tutte le opere presenti in cartellone sono state ideate, scritte o dirette da almeno una donna. Il dibattito sarà moderato dall’antropologa Ludovica Franzé. Sarà presente l’associazione Amlet@ con una delle sue fondatrici Debora Zuin e ci saranno poi altre studiose che arricchiranno la discussione: Michela Ruffa e Nella Morano (insegnanti di Lettere), Linda Rombolà (Aicem Calabria), Luisa Borini (attrice), Beatrice Lento (Sos Korai).
Nel vivo del programma
Sempre il 10 settembre alle 20:30 la prima volta a Tropea di Roberto Latini, plurivincitore agli Ubu negli scorsi anni, che darà voce alle poesie di Mariangela Gualtieri. “La delicatezza del poco e del niente” è un esempio vivo di quanto sia potente la voce femminile nel descrivere poeticamente la condizione umana. A seguire un estratto di Opheleia della danzatrice Alessandra Cristiani, un’indagine danzata sulla figura shakespeariana di Ofelia.
L’11 settembre alle 7:30 del mattino, altre delicatezze allieteranno il coraggioso pubblico che deciderà di svegliarsi alle prime luci dell’alba: Roberto Latini e Alessandra Cristiani daranno luogo a “Tutte le lacrime sono il mare”, in riva alle acque tropeane presso il Camping Marina del Convento.
In serata si ritorna al Giardino del Museo Diocesano alle 19:30 con Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich che presenteranno il loro nuovo lavoro “Strada maestra”, una riflessione sul rapporto tra l’essere umano e la natura. Alle 22:00 ci sarà “Molto dolore per nulla”, spettacolo scritto e diretto da Luisa Borini e fresco vincitore del Premio In-box. Questo spettacolo, a metà tra la stand-up comedy e il monologo impegnato, indaga la difficoltà di accorgersi di quando un amore diventa tossico.
Il 12 settembre, in doppia replica alle 19:30 e alle 23:30 arriverà “Just walking”, una performance itinerante di Campsirago residenza che approfondisce il tema del cammino nella storia dell’umanità. Il pubblico passeggerà con le cuffie alle orecchie nella folla di Tropea.
Alle 22:00 ci sarà poi il concerto di Pakkyone, un grande pupazzo in stile giapponese che suona una guzheng (una cetra cinese).
Il 13 settembre alle 20:30 ci sarà il gradito ritorno dei Quotidiana.com con lo spettacolo “I greci, gente seria! Come i danzatori” che indaga ironicamente la scissione tra il corpo e la mente attuata dal modo di vivere occidentale. Questo lavoro ha vinto nel 2022 il Premio Tuttoteatro.com Dante Cappelletti per le arti sceniche.
A chiudere il festival il 13 settembre alle 22:00 il sound universale delle Tarab Ensemble, un trio di voci e percussioni che con la sua energia travolgente trasporterà il pubblico in un’altra dimensione.
Ad arricchire ulteriormente il già folto cartellone di Teatro d’aMare 8 ci saranno le mostre: Tramedi Nadia Riotto, Materia luce corpodi Caterina Stillitano, R.A.M. di Elisa Trapuzzano, Meduso di Gerardo Mazzitelli e Terre a colori di Giulia Peruzzi.
Per il primo anno, inoltre, ci saranno nel chiostro banchetti espositivi e la zona food gestita da Casa Spaghetti che permetterà al pubblico di cenare direttamente al termine degli spettacoli.