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Vibo, una piazza da intitolare al senatore Murmura: «Doveroso tributo e monito alle future generazioni»

Raccoglie i primi consensi la proposta avanzata al sindaco dall'associazione Ali di Vibonesità. Un cittadino di Catanzaro: «Sconcertato dal fatto che il Comune in 10 anni dalla scomparsa non abbia ancora ricordato colui che fu tra gli esponenti politici calabresi più operosi»

Vibo, una piazza da intitolare al senatore Murmura: «Doveroso tributo e monito alle future generazioni»
Il senatore Antonino Murmura

È di qualche giorno fa la proposta dell’associazione storico culturale Ali di Vibonesità di intitolare piazza Garibaldi a Vibo Valentia ad Antonino Murmura, senatore della Repubblica scomparso l’8 dicembre del 2014 all’età di 88 anni. Una proposta avanzata al sindaco Enzo Romeo e che sarà corredata da una raccolta firme. L’iniziativa ha generato le prime reazioni, tra cui quella di un cittadino catanzarese Pierluigi Rotundo che plaude ad Ali di Vibonesità ricordando la figura di Murmura, politico e uomo. Di seguito il suo intervento integrale, inviato alla nostra testata.

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«Con queste brevi note desidero esprimere, da cittadino calabrese, il vivo compiacimento all’Associazione “Ali di Vibonesità” – nella persona del suo presidente, Dott. Toni Bilotta e del Dott. Giuseppe Sarlo – per l’istanza recentemente mossa al sindaco di Vibo Valentia, di intitolare alla memoria del compianto Senatore Antonino Murmura la piazza antistante l’omonimo Palazzo.
Degna del migliore encomio è tale dimostrazione di doverosa gratitudine verso un Uomo che, con zelo e generosità di tempo, energie e competenze, ha vissuto la propria parabola nel solco dell’antica missione prefissatasi: lo sviluppo di Monteleone Calabro nelle componenti culturali, sociali ed economiche a lungo tristemente languenti.

Una rapida lettura di scritti sulla sua figura ce lo propone – conseguentemente ad un qualificato percorso di studi in Giurisprudenza (concluso col massimo dei voti a ventuno anni!) – Sindaco della città a soli ventisei, Assessore provinciale a Catanzaro nel 1960 e poi nuovamente Sindaco di Vibo Valentia nel 1964. Quindi l’elezione al Senato della Repubblica nel 1968, con un consenso elettorale vertiginoso che ebbe a ripetersi per sette legislature e che, con l’Onorevole Bruno Chimirri, lo porta oggi ad essere ricordato tra gli esponenti politici calabresi più operosi e “longevi” nelle assisi statali (tra quelli operanti dal 1861 alla fine della Prima Repubblica).

Il Senatore, fine giurista, costituzionalista ed indefesso studioso, uomo di governo oltre che per lunghi anni Presidente della “Commissione Affari Costituzionali” del Senato, fu di fatto l’Uomo del fare, cui il territorio deve non solo la nascita della locale “Scuola di Polizia di Stato”, della Provincia ed i numerosi ottenimenti, ma suttutto la cura, l’ascolto costante, instancabile, della popolazione, tra le strade, i borghi e nei continui viatici che la portavano alla sua porta, sempre aperta alla risoluzione dei problemi segnalati.
Detto ciò, tuttavia, non voglio tacere il mio sconcerto verso il Comune di Vibo Valentia che, inspiegabilmente, nei dieci anni dalla scomparsa del Senatore, non ha ritenuto di ricordarne la figura, promuovendo adeguate iniziative in tal senso. Ci si augura pertanto che la “Commissione toponomastica” del Comune, d’accordo col Sindaco, Dott. Enzo Romeo e la Giunta tutta, accolgano con favore tale istanza, ridenominando l’attuale “Piazza Garibaldi” col nome del Senatore. Conosciamo bene la funzione della detta Commissione, il cui compito fondamentale si esprime nella valorizzazione dell’identità locale attraverso quelle figure che tanto si adoperarono per la crescita del territorio illustrandolo anche oltre i confini nazionali. Un simile atto costituirebbe non soltanto un doveroso tributo alla memoria, ma un monito alle future generazioni, che nella figura del Senatore Murmura troverebbero un alto modello cui ispirarsi. E’ bene inoltre ricordare che la Famiglia Murmura, da sempre distintasi per filantropia autentica ed amore per la cultura, ha di recente costituito nell’avito Palazzo la “Casa Museo Antonino e Maria Murmura”, onorando le tradizioni di apertura al territorio dei propri maggiori; favorendo la visita guidata della dimora tardo-settecentesca d’impianto neoclassico e la consultazione del cospicuo fondo librario ed archivistico in essa certosinamente raccolto.

Pierluigi Rotundo (Catanzaro)»

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