Lavori al Castello di Bivona, l’Archeoclub: «I cordoli in cemento della strada d’accesso sono un obbrobrio, la Soprintendenza intervenga»
La presidente dell'associazione Murmura: «La struttura risulta piena di rovi e inaccessibile. E pensare che il finanziamento ottenuto avrebbe dovuto valorizzarla»
«Come segnalato più volte sui social i lavori al Castello di Bivona procedono ahinoi male come da progetto. Infatti, è la terza volta in 20 anni che si rifà la strada di accesso al castello, si cambiano lampioni e telecamere, ignorando del tutto la corretta fruizione dell’area e del castello». È quanto si legge in una nota a firma di Anna Murmura, presidente di Archeoclub d’Italia sede di Vibo Valentia.
«La funzione di questa stradina dovrebbe essere quella di permettere di raggiungere il castello, comprendere il contesto in cui è inserito – continua la presidente -, fruire del castello guidando nella comprensione della storia, l’uso e il paesaggio, invece questo non accade e pensiamo non esserci se i lavori proseguiranno come previsto».
Murmura informa: «Nonostante i lavori in corso, il castello risulta pieno di rovi e inaccessibile, mentre si delimita la stradina e due lati del maniero con il posizionamento di brutti cordoli industriali in cemento che cingono il “rifacimento” di un percorso che stride con il paesaggio e la struttura aragonese. Un vero obbrobrio a vedersi, che potrebbe essere migliore con l’uso di pietra naturale, locale o meno, ma non di cemento. Per assurdo il nuovo rifacimento della stradina non permetterà di percorrere l’intero perimetro della struttura fortificata mentre in passato, seppur in spazio ristretto, questo era possibile. Infatti i cordoli del nuovo percorso vengono posti sino alle mura della porta d’accesso al castello, legandoli alla struttura muraria, con un salto che il passaggio lungo la torre rotonda, impedendo di raggiungere gli altri lati, nascondendo del tutto le mura del fossato che proteggevano il castello e raggiungere l’originale torre convertita a mulino per la fabbrica seicentesca delle cannamele».
«Insomma un vero vilipendio al castello di Bivona fatto con un finanziamento che avrebbe dovuto valorizzarlo! Crediamo che il buon senso ed il valore dell’area richiedano un momento di riflessione comune sullo stato dell’intervento così da porvi in qualche modo rimedio. È per questo che la sede di Vibo Valentia dell’Archeoclub d’Italia insieme al suo direttivo e ai suoi soci tutti chiede un incontro con i responsabili della Soprintendenza – conclude Murmura -, responsabile della tutela e della cura scientifica del luogo, al fine di poter suggerire, nei ristretti limiti di un progetto già in corso di esecuzione, eventuali varianti in corso d’opera affinché il castello possa essere veramente fruibile nella sua interezza ed integrità, ed accessibile a cittadini e turisti e non succeda più quanto verificato in passato, che proprio a causa di lavori poco accorti e funzionali di riqualificazione (paradossalmente non prevedendo aree funzionali ai servizi di manutenzione e gestione della estesa area di parco storico-archeologico), la zona e il castello siano ritornati a essere prede dell’abbandono e del degrado».