giovedì,Dicembre 19 2024

Filandari, il sindaco Fuduli replica a Maccarone e Guerrera: «Non meritano di entrare in giunta, hanno votato contro il Dup»

Per il primo cittadino le accuse delle ormai ex esponenti di maggioranza tradiscono «una morbosa forma di risentimento personale». E cita il voto contrario al Documento unico di programmazione

Filandari, il sindaco Fuduli replica a Maccarone e Guerrera: «Non meritano di entrare in giunta, hanno votato contro il Dup»
Il Comune di Filandari
Il sindaco Rita Fuduli

Il recente attacco di Mary Maccarone e Gilda Guerrera al sindaco Rita Fuduli alimenta il dibattito politico nel Comune di Filandari. Le ormai ex consigliere di maggioranza (da circa un anno appartenenti al gruppo autonomo “Liberi per Filandari”) in una nota hanno rimproverato al primo cittadino il mancato rimpasto di giunta pattuito allo scadere dei 15 mesi di consiliatura, pur essendosi «rese disponibili a fare un passo in avanti per il bene del Comune chiedendo legittimamente di entrare in giunta, onde poter dare un diretto e concreto contributo». Fra le critiche al sindaco, anche quelle di essere una figura «ancorata al passato e alle costanti interferenze esterne, non avvezza al dialogo ed affatto incline a valorizzare i suggerimenti provenienti da fonti più esperte».

Ecco la risposta del primo cittadino di Filandari. «Inutile dire – sottolinea – che gli argomenti da esse utilizzati, ben lungi dal rappresentare ragionamenti e riflessioni politicamente pertinenti e inerenti all’attività politico-amministrativa, tradiscono invero una morbosa forma di risentimento e di astio personale nei confronti dell’intera compagine amministrativa e della sottoscritta in particolare, ancorata a fatti pregressi e peraltro maturati immediatamente dopo la travolgente vittoria elettorale della nostra lista “Con e per la gente”.

La ultima loro uscita sulla stampa, che segue ad un periodo di scollamento dalla maggioranza, è frutto dell’ennesimo puerile e rancoroso tentativo politico di sovvertire gli equilibri all’interno della stessa coalizione, dopo che la sottoscritta e l’intero gruppo di maggioranza avevano ritenuto di respingere la loro richiesta di entrare in giunta, ritenendola immeritevole di accoglimento, poiché il comportamento serbato nei mesi passati, che le aveva portate a creare un gruppo consiliare autonomo e a non votare le deliberazioni proposte dalla maggioranza, appariva ed era contrario allo spirito e agli obiettivi prefissati. Obiettivi, peraltro successivamente condivisi con grande senso di responsabilità anche dalla componente di minoranza».

Il sindaco di Filandari prosegue la sua replica rimarcando che non può invocare il rispetto delle regole «chi volontariamente, consapevolmente e brutalmente le viola quotidianamente facendo del pettegolezzo e della ingiuria gratuita una vera e propria arte in cui solo poche riescono ad emergere. Sappiano – prosegue – che d’ora in poi ignoreremo completamente le loro eventuali uscite e dichiarazioni pubbliche non riconoscendo loro alcuna autorità, né politica né tanto meno morale».

Al riguardo, la Fuduli ricorda poi alle due consigliere che sono state elette proprio con la lista “Con e per la gente” vincitrice delle scorse elezioni comunali, «facendosi di conseguenza carico della realizzazione del programma elettorale, allegato alla stessa lista, quale dichiarazione di intenti politici e programmatici», e che in consiglio comunale hanno votato favorevolmente la deliberazione 16 del 27 maggio 2023 «con cui questo programma si è tradotto in un documento unitario che detta le linee programmatiche. Le due consigliere affermano che non è più procrastinabile la necessità di fare chiarezza nei confronti della cittadinanza e dell’elettorato intero. Se così è – prosegue – perché non hanno mai fatto sapere ai cittadini che, nella seduta del consiglio comunale del 18 gennaio 2024, mentre la minoranza si asteneva, hanno espresso il loro voto contrario al Documento unico di programmazione (Dup), che alle pagine 5 e 28 riporta pedissequamente il programma elettorale? Se si volesse effettivamente dare un valore politico a voto espresso – conclude il sindaco di Filandari – si potrebbe con certezza affermare che il voto contrario a tale documento equivale a una loro collocazione tra i tavoli della minoranza».

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