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Biblioteca Calabrese di Soriano, il sindaco De Nardo: «Nuovi soci esclusi arbitrariamente, questa è la verità». La nostra controreplica

Il primo cittadino interviene sulla vicenda al centro di uno scontro istituzionale-amministrativo e lamenta il mancato coinvolgimento del Comune nelle cronache giornalistiche. Ma i fatti e un video lo smentiscono

Biblioteca Calabrese di Soriano, il sindaco De Nardo: «Nuovi soci esclusi arbitrariamente, questa è la verità». La nostra controreplica

In relazione alla vicenda che riguarda la Biblioteca Calabrese di Soriano, al centro di uno scontro istituzionale-amministrativo, dal sindaco Antonio De Nardo, riceviamo e integralmente pubblichiamo. Al termine, la nostra controreplica.
«In merito ad alcuni articoli comparsi sulla stampa locale e riguardanti l’ormai annoso argomento che coinvolge l’Istituto della Biblioteca Calabrese Regionale con sede in Soriano Calabro, che riteniamo assolutamente inesatti e fuorvianti, appare opportuno, nell’esercitare il proprio diritto di replica ed a tutela del proprio buon nome degli amministratori, fornire dettagliati chiarimenti. In primo luogo, ci teniamo a dire che siamo alquanto dispiaciuti per come viene rappresentare la vicenda ai lettori, fermo restando che l’autore/autrice del servizio ha saggiamente adottato tutti i crismi d’imparzialità nella narrazione dei fatti, tuttavia dimenticando di verificarne l’esattezza. Proprio questa mancanza di verifica, forse dovuta alla necessaria fretta con cui viaggia la notizia online, non ha permesso in più occasioni di confrontarvi con l’ente tirato in ballo».

«Chi legge, anche distrattamente, potrebbe farsi un’opinione distorta su quanto e come viene riportato dal quotidiano IlVibonese, descrivendo una realtà completamente avulsa, non sufficientemente circostanziata ne tantomeno verificata. In particolare, quanto riportato nell’art. del 6 agosto «Riferiscono… nonché l’ente municipale cui alcuni attribuiscono il tentativo illegittimo di “intromettersi” nella gestione della benemerita istituzione», oppure “A far storcere ulteriormente il naso agli attuali componenti del Direttivo, la richiesta d’iscrizione da parte di 17 aspiranti nuovi soci che, a conti fatti, sposterebbero sensibilmente la maggioranza dell’assemblea e che, secondo quanto riferito da un autorevole componente del comitato, sarebbero state formalizzate in assenza delle prescrizioni imposte dallo Statuto“, infine “Regole che prevedono la presentazione dei nuovi soci aggregati da parte di un socio fondatore e il preventivo vaglio dei curricula da parte del Comitato scientifico. Inoltre, alcune di tali richieste sarebbero pervenute da caselle di posta elettronica certificata intestate al Comune di Soriano e ciò tradirebbe, sempre secondo quanto riferito, proprio una forzatura mirata a raggiungere una nuova maggioranza a favore della presidenza attualmente in carica“».

«Noi ci chiediamo se l’eminente fonte non sia di parte, magari la stessa che non si scandalizza che la direttrice del Comitato scientifico senza averne titolo rifiuti iscrizioni senza motivarne l’esclusione e con semplice letterina ordinaria e ci chiediamo anche se lo Statuto vigente (modificato nel 2023) è stato letto (si veda l’art 8 dello Statuto dove viene regolamentato l’ingresso di nuovi soci). Per chiarire meglio la presenza della scrivente amministrazione in questa storia, precisiamo che il Comune è socio fondatore e come tale (per Statuto) chiunque può rivolgersi all’ente come tramite per la richiesta d’iscrizione e dopo una superficiale valutazione si inoltra la richiesta a mezzo pec, il tutto come servizio alla comunità ed opportunità per chiunque volesse fornire il proprio contributo a tutolo gratuito alle istituzioni del territorio. Tra l’altro vorremmo chiarire, che se avessimo avuto secondi fini nella presentazione delle domande, ci saremmo potuti rivolgere ad altri soci fondatori in tal modo avremmo avuto la possibilità di occultarne la presenza, ma non l’abbiamo fatto perché uno dei principi cardini che contraddistingue la nostra amministrazione è e sarà la trasparenza».

«In tale contesto, ci si chiede come possa destare stupore che un socio fondatore in maniera del tutto legittima possa far fronte ad una pretesa di singoli cittadini, (tra l’altro professionisti, imprenditori, docenti) che per puro spirito di collaborazione vogliano mettere a disposizione le proprie esperienze per contribuire a valorizzare il patrimonio culturale che appartiene all’intera comunità. Al contrario, non ci si chiede come e perché alcuni membri del Comitato scientifico (avulsi dal contesto sociale), in modo del tutto strumentale e senza adottare alcuna motivazione sensata possano arrogarsi la pretesa di rigettare alla rinfusa tutte le richieste di iscrizione avanzate. Tanti i dubbi che emergono in tale disonorevole vicenda, ci si chiede come mai non si voglia consentire l’ingresso di nuovi soci, tenuto conto che i soci esistenti sono parenti, amici, amici degli amici (la cui maggior parte non risiede nella nostra comunità e completamente avulsa dal contesto territoriale)? Come mai si vuole mantenere lo status a quo della Biblioteca? Come mai è in atto un complotto per sfiduciare l’attuale presidente prof. Giuseppe Ceravolo eletto, tra l’altro dagli stessi soci che oggi turbano il pacifico e sereno operare dell’ente medesimo? Chi colui o coloro che muovono le fila e quale scopo si vuole raggiungere? Forse si vorrebbe compiere un maldestro tentativo di riabilitare qualcuno che sonoramente ed in modo inequivocabile è stato bocciato dai cittadini sorianesi?»

«Ancor più sconcertati ci lascia il sottotitolo dell’articolo del 10 agosto a firma della Dott.ssa Iannuzzi, prontamente comparsa a pochi minuti dall’inizio delle animosità per un video servizio mandato in onda su un’emittente locale, ma forse si è persa qualche dettaglio, in quanto «Frattura insanabile tra Comune e Comitato scientifico» presuppone un nostro coinvolgimento, ma in quella riunione i problemi sono sorti tra le due anime interne alla Biblioteca (presidenza e Comitato scientifico) e dalle quali noi abbiamo inteso stare in disparte poiché sembra evidente un qualche disegno che ci vorrebbe come antagonisti politici della situazione, della quale noi rispondiamo limitatamente come soci. Ci si deve chiedere (alla Dott.ssa Iannuzzi) perché scrivere così? Tenuto conto che l’assemblea dei soci in prima battuta si era svolta presso una sala del Complesso monumentale di San Domenico e solo successivamente dirottata in Sala consiliare (gentilmente concessa), il tutto perché i Padri Domenicani avendo avuto sentore dell’oggetto dell’assemblea e soprattutto dei toni accesissimi del dibattito hanno ritenuto opportuno invitare gli ospiti ad abbandonare la medesima sala, questo ci rende protagonisti?»

«Crediamo che adesso si sia passato il limite consentito, non ci stiamo più ad essere additati quali nemici della cultura, in particolare della Biblioteca Calabrese Regionale, bisogna dire le cose come stanno ovvero è abbastanza risaputo di essere invisi a un certo numero di soci politicamente schierati, che è in atto un tentativo di riciclare soggetti politicamente e sonoramente bocciati alle ultime consultazioni elettorali e del tentativo di destabilizzare il nostro tentativo di pace sociale, di collaborazione e partecipazione. Ricordiamo che siamo stati noi a sbloccare presso la Regione Calabria l’iter per la risoluzione dei problemi che attanagliano la Biblioteca Calabrese Regionale e consentire nel minor tempo possibile l’accesso al pubblico. Sarebbe ora di smetterla di tirarci in ballo, soprattutto se nemmeno ci viene chiesta la nostra versione dei fatti, non siamo qui per essere il diversivo di chi vuole mantenere privilegi. Noi siamo soci fondatori e stiamo bene attenti a non interferire più del nostro ruolo nella vita della Biblioteca, perché crediamo nella sua autonomia. Vogliamo chiarire infine, che l’attuale amministrazione di Soriano Calabro ha sempre sostenuto (e continuerà a farlo) che i valori fondanti del nostro percorso sono e saranno legalità, cultura, trasparenza, partecipazione e collaborazione».

Risponde il direttore Enrico De Girolamo

Gentile sindaco, ospitiamo con piacere la sua replica non solo per adempiere a un dovere, ma anche e soprattutto per autentico interesse giornalistico. In diverse occasioni abbiamo sollecitato una sua presa di posizione, chiedendole di spiegarci cosa, secondo lei, stesse succedendo, ma non ha mai voluto rispondere, limitandosi una sola volta a inviare un comunicato (dunque senza possibilità di farle domande) che abbiamo puntualmente pubblicato. L’abbiamo cercata sin dall’inizio di questa storia, quando con un gesto clamoroso la direttrice scientifica Maria Teresa Iannelli si è asserragliata all’interno della biblioteca. In quell’occasione raccomandai al collega inviato sul posto di raccogliere anche la sua versione dei fatti. Ci provò, ma appena lei vide la telecamera voltò le spalle e allontanò la troupe in malo modo. Era il 18 giugno scorso e l’articolo è a mia firma, mentre il servizio tg è del collega Raco. Se avesse voluto avrebbe potuto sin dall’inizio far sentire la sua voce ed esporre le sue ragioni.


Insomma, i colleghi che si sono presentati a Soriano per documentare la vicenda, non sono stati certo accolti a braccia aperte. A dimostrazione di ciò, pubblichiamo un breve video realizzato con le immagini di scarto del recente servizio sull’assemblea dei soci fondatori, dove è evidente che lei non sprizzi gioia da tutti i pori quando vede le nostre telecamere. Ma ci sta, non ce ne facciamo un cruccio. Chi fa questo lavoro si confronta quotidianamente con la ritrosia di chi, invece, soprattutto per il ruolo che riveste, potrebbe darci una mano a fare sempre meglio per informare i cittadini e onorare quella libertà di stampa che trova fondamento nella nostra Costituzione.

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