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Biblioteca calabrese di Soriano, il comitato a difesa del presidio culturale contro Iannelli: «Ha rigettato legittime richieste di adesione»

Continua senza esclusione di colpi lo scontro con la direttrice che recentemente si era barricata all’interno della prestigiosa sede denunciando la presunta volontà del Comune di estrometterla e accentrare i poteri di gestione

Biblioteca calabrese di Soriano, il comitato a difesa del presidio culturale contro Iannelli: «Ha rigettato legittime richieste di adesione»
La Biblioteca calabrese di Soriano

Non accenna a scemare lo scontro in atto sulla Biblioteca Calabrese di Soriano, che vede su fronti opposti il Comune e la direttrice Maria Teresa Iannelli, che nelle scorse settimane si era letteralmente barricata all’interno della storica sede concessa in comodato d’uso dall’Amministrazione comunale.

In merito a un recente articolo de Il Vibonese, che dava conto della sfiducia del comitato direttivo nei confronti del presidente Ceravolo e il rigetto di 17 nuove richieste d’iscrizione ritenute “illegittime”, interviene ora il “Comitato spontaneo per la difesa della Biblioteca Calabrese”, riunitosi l’altro giorno nella sala consiliare del Comune di Soriano.

«Non si capisce in base a cosa – si legge in una nota diffusa dopo la riunione – si definiscono “illegittime” le richieste con cui 17 cittadini sorianesi hanno chiesto di essere inclusi nell’elenco dei soci aggregati, come sancito dall’art. 8 dello statuto, che si rifà a un preciso articolo della Costituzione Italiana. A tal proposito si rammenta che il Comune di Soriano in passato ha contratto un mutuo venticinquennale per l’acquisto dello stabile, in modo da dare una collocazione più che dignitosa alla stessa biblioteca, impegnando fondi propri, in pratica a carico dei propri cittadini. Cosa ci sia di ingerenza politica e alterazione degli equilibri sul fatto che cittadini, non usufruendo di una via telematica, si siano rivolti al proprio comune per la trasmissione della domanda, Ente che risulta socio fondatore, insieme alla Regione Calabria, è un mistero».

Poi l’affondo nei confronti di Iannelli: «La direttrice del comitato scientifico ha respinto le domande con motivi pretestuosi e privi di fondamento, tipo curricula, esami di cultura calabrese, numero di soci, che non trovano alcun corrispettivo nello statuto, senza avere alcuna autorità per farlo. Si ricorda che il 23 gennaio 2023 la Regione Calabria ha approvato lo statuto vigente, che all’art.8 prevede che l’Esecutivo è obbligato a approvare o respingere le domande di ammissione con motivazione, in modo da dare la possibilità di ricorrere entro 60 giorni, e dare comunicazione all’aspirante socio entro e non oltre 30 giorni. Cosa non verificatasi a causa del comportamento della direttrice e del rifiuto dei due componenti superstiti il Consiglio Direttivo di trattare il punto all’O.d.G., ragion per cui vi è stata una diffida, in cui si chiede l’iscrizione di diritto per l’uso del silenzio-assenzio e di astenersi a convocare qualsiasi assemblea».

Infine, con riferimento alla presunta aggressione verbale subita le scorse settimane da Iannelli, la nota conclude: «Riguardo al resto, tipo violenze del sindaco o barricamenti all’interno della biblioteca, bastava chiedere alla locale stazione dei carabinieri, se esiste un verbale di un loro intervento in tal senso, in quel fatidico giorno. Il tempo sarà galantuomo: visto che ci sono denunce penali, si vedrà se qualcuno sarà rinviato a giudizio».

Intanto, oggi si terrà l’assemblea dei soci che si preannuncia particolarmente tesa.

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