Evasione sventata a Vibo, il Sappe: «Detenuti stranieri scontino pena nei paesi d’origine»
Dopo il clamoroso tentativo di fuga di un 19enne libico, il sindacato della Polizia penitenziaria pone l’accento sui decreti di espulsione «assai contenuti rispetto al fenomeno»
Sabato pomeriggio il personale di Polizia Penitenziaria del carcere di Vibo Valentia ha sventato in tempo la clamorosa evasione di un detenuto straniero. Sulla vicenda è nuovamente intervenuto il sindacato di Polizia penitenziaria Sappe.
Tentata evasione dal carcere di Vibo, 19enne bloccato dalla Polizia penitenziaria
Dopo la ricostruzione dell’accaduto, fornita dal segretario provinciale Saverio Ditto, è intervenuto il segretario generale del Sappe Donato Capece, il quale, intervenendo da Roma, spiega come «la tentata evasione di un detenuto dal carcere di Vibo Valentia» rappresenti «l’ennesimo grave evento critico che si verifica in un carcere italiano ed è sintomatico che negli ultimi dieci anni ci sia stata un’impennata dei detenuti stranieri nelle carceri italiane, che da una percentuale media del 15% negli anni ’90 sono passati oggi ad essere 19mila. Fare scontare agli immigrati condannati da un tribunale italiano con una sentenza irrevocabile la pena nelle carceri dei Paesi d’origine può anche essere un forte deterrente nei confronti degli stranieri che delinquono in Italia» aggiunge Capece.
«Il dato oggettivo è però un altro: le espulsioni di detenuti stranieri dall’Italia sono state fino ad oggi assai contenute, oserei dire impercettibili: 896 nel 2011, 920 nel 2012, 955 nel 2013, 811 nel 2014, 725 nel 2015 e, nei primi sei mesi del 2016, solamente 413, prevalentemente in Albania, Marocco, Tunisia e Nigeria. Auspico che il governo ed il ministero della Giustizia pongano la questione delle espulsioni dei detenuti stranieri tra le priorità di intervento».