giovedì,Novembre 7 2024

Porto Salvo, la scuola elementare avvolta nel degrado: «Rischi per la presenza di serbatoi gpl»

La denuncia di Giuseppe Alviano, presidente della ex IV circoscrizione comunale Vibo Marina-Bivona -Porto Salvo: «Dopo venti anni di abbandono totale delle frazioni, ci troviamo con un territorio devastato»

Porto Salvo, la scuola elementare avvolta nel degrado: «Rischi per la presenza di serbatoi gpl»
La scuola di Porto Salvo

La scuola elementare e dell’infanzia di Porto Salvo, dichiarata inagibile nel 2021, continua a suscitare l’indignazione dei cittadini a causa delle promesse non mantenute a cui si aggiunge ora l’apprensione per il potenziale pericolo costituito dalla presenza di due serbatoi di gas gpl che, in caso di incendio dovuto alla mancanza di manutenzione dell’edificio, potrebbero provocare seri danni.

A farsene portavoce è Giuseppe Alviano, presidente della ex IV circoscrizione comunale Vibo Marina-Bivona -Porto Salvo. Dopo aver ricordato le annose problematiche riguardanti la struttura scolastica nonché le vicissitudini registrate in tempi recenti, pone in evidenza come, nonostante le rassicurazioni fornite dalla precedente amministrazione comunale di Vibo Valentia in merito all’esistenza di un progetto esecutivo per la ristrutturazione dell’edificio scolastico, supportato da relativo finanziamento regionale di 600 milioni di euro, nulla è stato ancora attuato.

Alviano denuncia, altresì, la situazione di grave pericolo per cose e persone rappresentata dalla presenza, nel cortile della scuola, di due serbatoi di gpl, ancora pieni, che alimentavano l’impianto di riscaldamento: «In caso d’incendio- dichiara Alviano-  che potrebbe facilmente essere innescato dal proliferare di canneti e arbusti, le conseguenze sarebbero imprevedibili. Purtroppo, dopo venti anni di abbandono totale delle frazioni, ci troviamo con un territorio devastato e con situazioni difficilmente risolvibili, come quelle esistenti nelle frazioni di San Pietro e di Triparni. Sono queste le cose di cui bisogna indignarsi- rimarca ancora Alviano- anziché lamentarsi per l’assenza di un programma di manifestazioni estive».

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