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Narcotraffico, resta in carcere il broker della cocaina Francesco Ventrici

Il 47enne di San Calogero aveva chiesto il differimento pena o la detenzione domiciliare. Sta scontando delle condanne definitive

Narcotraffico, resta in carcere il broker della cocaina Francesco Ventrici

Resta in carcere Francesco Ventrici, 47 anni, di San Calogero, uno dei principali broker della cocaina in Europa. La prima sezione penale della Cassazione ha infatti dichiarato inammissibile il suo ricorso avverso la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Bologna avente ad oggetto la concessione del differimento pena ovvero della detenzione domiciliare. [Continua dopo la pubblicità]

Francesco Ventrici

Secondo la Suprema Corte, l’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Bologna ha dato atto delle diverse patologie di cui è affetto il detenuto ipertensione arteriosa, sindrome da apnee notturne, diabete), ritenendo la compatibilità delle condizioni di salute del detenuto con il regime carcerario. In particolare, ha rilevato che trattasi di patologie di natura cronica che erano state curate con visite specialistiche esterne e con un continuo monitoraggio in istituto, dove era stata garantita una corretta dieta alimentare ed assicurata la disponibilità di un dispositivo per la ventilazione notturna. E’ stata ritenuta, inoltre, la sussistenza di un’elevata pericolosità sociale da parte di Francesco Ventrici che sta scontando un residuo pena di 6 anni e 4 mesi di reclusione. Per i giudici non risulta violato lo standard minimo, imposto dalla Costituzione, della non contrarietà rispetto al senso di umanità e della finalità rieducativa della pena. Per il Tribunale di sorveglianza, le condizioni di salute di Ventrici, pur serie, sono adeguatamente curabili anche nella struttura penitenziaria e non determinano una condizione detentiva contraria al senso di umanità, mentre in ragione dei precedenti e delle informative delle Questure di Bologna e Vibo Valentia, Francesco Ventrici è ritenuto soggetto socialmente pericoloso. Da qui l’inammissibilità del suo ricorso.

La Corte di Cassazione

Da ricordare che nel gennaio scorso Francesco Ventrici è stato condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per narcotraffico nell’ambito dell’operazione “Pigna d’oro” della Dda di Bologna. Soprannominato “Il Gordo” o “boss della Sbarrera”, Franco Ventrici – già socio del broker della cocaina Vincenzo Barbieri (ucciso a San Calogero nel marzo 2011) e già condannato in via definitiva al termine della storica operazione “Decollo” (2004) della Dda di Catanzaro contro il narcotraffico internazionale di cocaina – si era negli ultimi anni trasferito a pena scontata nel Bolognese. E proprio a Bologna è stato condannato per intestazione fittizia di beni nel procedimento nato dall’operazione “Golden Jail”, mentre nel 2014 ha subito la confisca di un patrimonio di un milione e 300 mila euro frutto del narcotraffico internazionale. Francesco Ventrici viene ritenuto dagli inquirenti come uno dei massimi importatori in Europa di cocaina dal Sud America. E’ stato poi condannato in primo grado a 26 anni di reclusione nell’operazione “Due Torri connection” per aver tentato di importare in Italia 1.500 chili di cocaina con un aereo che doveva partire dell’Ecuador per raggiungere l’Emilia Romagna via Lubiana. Da ultimo, per Francesco Ventrici sono stati chiesti 18 anni di reclusione in Appello nell’ambito dell’operazione “Stammer” della Dda di Catanzaro, sempre per narcotraffico internazionale di cocaina. In primo grado nel processo “Stammer” è stato condannato a 20 anni di carcere.

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