Mare verde anche nel Vibonese, i cittadini della costa tirrenica non ci stanno: organizzato incontro a Curinga
Continua a preoccupare e a far discutere il problema delle alghe anche dopo i chiarimenti dell'Arpacal che lo definisce «fenomeno naturale»
Perché non obbligare chi lo fa di attenersi entro i limiti per dare la possibilità al mare di autopulirsi e mantenere ecosistema? C’è la volontà politica? È possibile continuare così? Pensate davvero che i turisti facciano il bagno con un mare così messo? Perché la classe politica di Pizzo non prende in seria considerazione il problema? Queste le domande che un cittadino di Pizzo Calabro si pone e che ha fatto giungere alla nostra redazione in merito al particolare fenomeno che anche quest’anno si sta verificando nelle acque che bagnano la costa tirrenica calabrese. Infatti, da Nocera Terinese fino ad arrivare ai paesi che rientrano nella zona chiamata Costa degli dei, il mare nei pressi della riva ha un colore verdastro.
Si tratta dell’eutrofizzazione (proliferazione anomala di alghe) che Arpacal ha definito come un «fenomeno naturale», spiegando che «la colorazione verde delle acque marine è correlata alla presenza di nutrienti che giungono nel mare attraverso i corsi d’acqua, dagli scarichi da terra, in quantità superiori a quanto l’ecosistema possa smaltirne per restare in equilibrio. È quindi un processo determinato senza dubbio, dalle attività umane».
I cittadini non ci stanno e vogliono vederci chiaro. E proprio il prossimo 8 agosto alle 18 a Curinga, all’anfiteatro Serra di Ciancio, si terrà un incontro pubblico sul tema organizzato dall’associazione “Costa Pulita” e sostenuto da “Uniti per il golfo di Sant’Eufemia”.