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Il sindaco Romeo in Consiglio comunale: «Con Corap siamo usciti pazzi, nessun collettamento tra gli impianti di Silica e Porto Salvo»

La seduta interrotta da una scossa di terremoto. Presentato il nuovo assessore al Bilancio ed eletti i vice presidenti dell’Assemblea. Ma il piatto forte è stato servito dopo una domanda di Cutrullà (Centro) sull’emergenza idrica e sulla depurazione

Il sindaco Romeo in Consiglio comunale: «Con Corap siamo usciti pazzi, nessun collettamento tra gli impianti di Silica e Porto Salvo»
Il consiglio comunale di Vibo Valentia

Una seduta tutto sommato tranquilla quella del Consiglio comunale di Vibo Valentia, che oggi si è riunito senza scossoni, solo con piccoli buffetti che maggioranza e opposizione si sono scambiati con la cautela di chi si sta ancora annusando. Almeno finché, alle 19,04 qualcuno ha gridato: “Terremoto!”. E in effetti il terremoto c’è stato, con epicentro a Dasà e una magnitudo di 3.5 a una profondità di 18 chilometri. E allora seduta sospesa e tutti fuori. Ma è durato poco. In fondo, 3.5 della scala Richter è quasi la normalità in Calabria. Quindi, scampanellata di ripresa dei lavori e rush finale di un Consiglio che è durato circa 2 ore e mezza.

All’ordine del giorno c’erano cinque punti (anche se poi il quarto è diventato il quinto e viceversa per un’inversione chiesta dal capogruppo del Pd, Francesco Colelli). Il primo punto si è concretizzato in una stringata comunicazione del sindaco Enzo Romeo, che ha annunciato il decreto di nomina dell’assessore al Bilancio, ultima casella da riempire nella sua giunta. Al suo fianco, quindi, ha debuttato la docente Unical Pina Puntillo, che stamattina ha concesso la sua prima intervista proprio a Il Vibonese. Fin troppo stringata la presentazione del sindaco, che ha fatto di tutta l’erba un fascio comunicando anche i nuovi consiglieri delegati (in pratica una sorta di assessori senza portafoglio e, ovviamente, senza stipendio da assessore): il capogruppo Cinquestelle Silvio Pisani (Porto), il capogruppo Pd Francesco Colelli (Spettacoli) e la vice capogruppo di Progetto Vibo, Dina Satriani (Decentramento amministrativo).

Dal canto suo, il neo assessore Puntillo (nella foto con Romeo) ha ringraziato con un intervento altrettanto breve ma prendendosi comunque il tempo di lanciare un monito: «L’equilibrio di bilancio non è qualcosa di statico, perché può essere sempre compromesso. Dunque vigilerò e agirò perché questo non accada». Dopo aver incassato il sarcasmo di Maria Rosaria Nesci (Centro), che si è detta delusa dalla mancata discontinuità promessa da Romeo, perché alla fine «ha scelto in pratica la vicina d’ufficio all’Unical dell’ex assessore al Bilancio (Maria Teresa Nardo, anche lei docente dell’Università della Calabria, ndr)», si è passati all’elezione del vice presidente vicario del Consiglio comunale e del suo “vice”, dopo le dimissioni di Pisani e Nesci eletti per “errore” nel corso della prima seduta del Consiglio comunale. Questa volta non ci sono stati pasticci da parte della maggioranza e l’opposizione si è mostrata compatta. Alla fine, alla vice presidenza del Consiglio Comunale è stato eletto Antonio Schiavello (Fdi) e, sua vice, Angela Cutrullà (M5s).

Ma il momento più interessante c’è stato quando, in occasione della discussione sull’assestamento generale di bilancio e sulla salvaguardia dei conti – adempimenti già impostati dalla precedente amministrazione di centrodestra e dunque non particolarmente conflittuali per l’attuale opposizione – Giuseppe Cutrullà (Centro) ha sollecitato il sindaco a dare risposte chiare sull’emergenza idrica e sulle ordinanze relative alla potabilità. «Lei ha recentemente revocato il divieto assoluto di usare l’acqua per usi umani. Ma vorrei capire cosa è cambiato visto che le nuove analisi dell’Arpacal saranno pronte solo domani o dopodomani. Perché ora l’acqua non si può bere ma può essere comunque usata per l’igiene personale e per lavare le stoviglie?», ha sottolineato Cutrullà.

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Romeo non si è sottratto e dopo aver ricordato che la gestione delle risorse idriche «non è una competenza del Comune ma di Sorical», ha prima confermato che il problema di potabilità è stato determinato «da un eccesso di cloro immesso nella rete, forse perché a causa della siccità c’è stata la necessità di usare serbatoi e condotte che solitamente non vengono utilizzati e che andavano “puliti”», spiegando poi che «recenti rilevazioni hanno confermato livelli molto bassi delle sostanze nocive che si sono formate a causa del troppo cloro». «Dunque – ha aggiunto -, alla luce di una situazione che si avvia verso la normalità, mi sembrava giusto consentire ai cittadini di farsi almeno una doccia».

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Ma è stata la risposta sullo stato della depurazione e sul rischio di inquinamento che deriva dal torrente Sant’Anna che sfocia a Bivona, la vera chicca di questo Consiglio comunale. Il sindaco Romeo, infatti, non ha usato mezze misure riferendosi al Corap, che gestisce il depuratore di Porto Salvo al quale il torrente Sant’Anna avrebbe dovuto essere collettato come avvenuto negli anni passati durante l’estate, proprio per evitare che portasse in mare eventuali travasi del depuratore Silica, più a monte rispetto a quello di Porto Salvo che si trova invece in prossimità della costa.

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«Con Corap siamo usciti pazzi – ha detto Romeo -. Non siamo riusciti a ottenere il collettamento del Sant’Anna perché non si fidano della conduttura che avrebbero dovuto usare. In pratica, temono che non regga». Il risultato è che il torrente è ancora libero di inquinare il mare di Bivona. «La buona notizia, però – ha aggiunto Romeo -, è che il depuratore Silica sta funzionando bene e non sta dando problemi». Insomma, finché il depuratore a monte non tracima, nell’alveo del Sant’Anna verranno riversate solo acque depurate. Ma se qualcosa dovesse andare storto, come già accaduto in passato e anche recentemente, il fosso potrebbe trasformarsi in una fogna a cielo aperto pronta a riversarsi in mare. Romeo non ha nascosto i rischi, anzi ha riferito anche degli scarsi risultati scaturiti dalla pressione di Prefettura e Procura. «Il collettamento è stato sollecitato anche dalla Prefettura ma senza risultati. Dal canto suo, la Procura ha attenzionato la situazione e sta indagando, ma gli esiti, che sono giudiziari, hanno bisogno di tempi lunghi».

In altre parole non resta che incrociare le dita e augurarsi che il depuratore a monte continui a reggere. In caso contrario, la balneabilità di Bivona e di Vibo Marina potrebbe subire un colpo letale. In pieno agosto.    

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