Un pezzo di storia della Calabria nel fossile custodito nel Museo di Ricadi e risalente a più di 5 milioni di anni fa
Si tratta del cranio di un sirenio, mammifero marino dell’era geologica del Miocene superiore, ritrovato a Cessaniti. Nei giorni scorsi ha ricevuto un importante riconoscimento dalla Società paleontologica italiana
La Società paleontologica italiana (Spi), un’illustre associazione culturale fondata nel 1947 presso il Museo civico di storia naturale di Milano, ha conferito il prestigioso titolo di fossile regionale al Metaxytherium serresii. Questo straordinario cranio di sirenio, risalente al Miocene superiore (tra i 5 e gli 11 milioni di anni fa, ndr), è stato rinvenuto a Cessaniti e attualmente è esposto presso il MuRi, il Museo civico di Ricadi, nella Sezione paleontologica ed archeologica. La Spi opera incessantemente per il progresso della paleontologia, promuovendo la conoscenza delle forme di vita che si sono susseguite nel nostro pianeta e contribuendo alla comprensione dei cambiamenti della biosfera nel corso del tempo. Grazie alla sinergia tra il gruppo di giovani della SPI “Palaeontologist in Progress” e i membri del Consiglio SPI, è nata l’iniziativa “Fossili regionali”. Questo progetto ambizioso mira a mettere in luce le ricchezze del patrimonio paleontologico italiano, selezionando un fossile simbolo per ognuna delle venti regioni del Paese.
Nel periodo che va da giugno 2022 ad aprile 2023, è stata condotta una votazione online in cui chiunque potesse esprimere la propria preferenza per un fossile rappresentativo della propria regione. La risposta del pubblico è stata entusiasta, e i comitati regionali di esperti paleontologi hanno selezionato un massimo di cinque fossili candidati. Il Metaxytherium serresii ha finalmente prevalso per la Calabria, grazie all’importanza storica e scientifica che rappresenta. Il Metaxytherium serresii è un membro estinto del gruppo dei sirenidi, una famiglia di mammiferi marini che include alcune delle creature più affascinanti della storia evolutiva. Questi animali, noti comunemente come “sirenidi” o “manatee”, vivevano in ambienti costieri e fluviali, e il loro cranio rappresenta una straordinaria finestra sul passato ecologico della Calabria durante il Miocene – epoca geologica risalente tra i 23 e i 5 milioni di anni fa. La sua designazione come fossile regionale non solo celebra l’importanza scientifica del reperto, ma contribuisce anche alla valorizzazione del patrimonio paleontologico calabrese.
Ogni vincitore di questa iniziativa riceverà una targhetta commemorativa da apporre accanto al proprio fossile, permettendo ai visitatori e agli appassionati di comprendere il significato e la storia di ciascun reperto esposto. Con il riconoscimento del Metaxytherium serresii, la Calabria si unisce al coro delle regioni italiane che celebrano la loro eredità paleontologica, rendendo accessibile al pubblico una parte fondamentale della storia naturale. Il MuRi, diviene così punto di riferimento culturale per la divulgazione della paleontologia e della storia naturale, accogliendo visitatori e studiosi che desiderano esplorare l’affascinante mondo dei fossili. Grazie alla dedizione della Società paleontologica italiana e delle istituzioni locali, il Metaxytherium serresii rappresenta ora un simbolo non solo della ricchezza geologica della Calabria, ma anche della continua ricerca scientifica che pone l’accento sull’importanza della conservazione e della valorizzazione del nostro patrimonio naturale.