Mare verde da Pizzo a Lamezia: 60 cittadini preoccupati finanziano analisi private. Ecco i risultati
La presenza di inquinanti biologici risulta abbondantemente nella norma e la balneabilità non è compromessa ma resta la preoccupazione e il disagio per la colorazione delle acque
La persistente colorazione verde delle acque marine nel tratto tirrenico da Pizzo a Lamezia Terme e la comparsa di mucillagine giallastra e schiuma hanno spinto un gruppo di circa 60 cittadini a finanziare privatamente delle analisi dell’acqua. L’obiettivo è di fare chiarezza sulla situazione e tutelare la salute dell’ecosistema marino e pubblica. Nonostante i recenti controlli dell’Arpacal e le rassicurazioni sulla balneabilità, i cittadini sono preoccupati per l’anomalo colore del mare e le sue possibili conseguenze. Le analisi, sia quelle pubbliche che quelle private, confermano la presenza di una fioritura algale causata da un eccesso di nutrienti nell’acqua, verosimilmente provenienti da sversamenti agricoli. Ad effettuare i prelievi campione e poi le analisi commissionate dai cittadini è stato il laboratorio Servizi ambientali integrati, che il 19 luglio ha reso noto l’esito dei controlli: 2Cfu/100 ml di enterococchi su un limite minimo di 200Cfu/100 ml e 10 Cfu/100 ml su 500Cfu/100 ml per gli escherichia coli. Livelli più che nella norma.
Se da un lato i valori microbiologici rientrano nei limiti di legge, dall’altro permane il problema del colore verde e delle sue implicazioni. La fioritura algale, alimentata anche dall’alta temperatura del mare (oltre 30 gradi), porterà a una trasformazione del colore in giallo-marrone, con comparsa di bolle, moria di pesci e un odore sgradevole. La situazione desta seria preoccupazione per l’ecosistema marino, già definito gravemente sofferente in più occasione dagli esperti, anche in tempi non sospetti. Sebbene la balneabilità sia ufficialmente garantita, molti cittadini, soprattutto famiglie con bambini, persone fragili e con allergie a determinate sostanze, scelgono di evitare le spiagge a scopo precauzionale.
Il timore è che la presenza di sostanze chimiche come nitrati, nitriti, azoto totale, ortofosfati e fosforo totale possa avere effetti negativi sulla salute, anche a lungo termine. La mobilitazione dei cittadini di Lamezia Terme evidenzia la necessità di un intervento urgente per ridurre l’inquinamento delle acque e tutelare l’ambiente marino. Misure come la riduzione dell’uso di fertilizzanti in agricoltura, il miglioramento del funzionamento degli impianti di depurazione e un controllo più rigoroso sugli sversamenti illegali sono indispensabili per scongiurare danni irreparabili all’ecosistema.