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Emergenza idrica a Piscopio, un’altra giornata di passione. L’ex consigliere Comito: «Vi dico come risolvere il problema»

Nella frazione di Vibo esiste una nuova rete di tubature ma non tutti sono allacciati. E anche l'invio di autobotti non funziona: «Popolazione anziana tagliata fuori dall'avviso e un solo mezzo è insufficiente»

Emergenza idrica a Piscopio, un’altra giornata di passione. L’ex consigliere Comito: «Vi dico come risolvere il problema»
La carenza idrica a Piscopio (foto di repertorio)

Ancora una giornata di “passione” a Piscopio, per la carenza idrica che attanaglia la frazione da diversi giorni. Ieri, nonostante la presenza in piazza di un’autobotte inviata dal Comune di Vibo, l’esasperazione di alcuni cittadini è sfociata in una protesta spontanea al Municipio poiché i maggiori disagi gravano su persone inferme, non autosufficienti e residenti anziani che, abitando da soli ai piani alti, non hanno la possibilità di fare un approvvigionamento idrico per fronteggiare la situazione divenuta oramai insostenibile anche per le alte temperature. Il centro della polemica, dal 2019 ad oggi, è la gestione della rete idrica che, per molti cittadini, è inadeguata e causa una distribuzione irregolare dell’acqua, con la parte alta del paese che soffre maggiormente. «Per anni mi sono battuto sulla questione – ha fatto sapere al nostro giornale l’ex consigliere comunale Pietro Comito, residente nella frazione –. Dal 2011 abbiamo una nuova rete idrica che serve la parte bassa del paese e che so essere stata attivata di recente dalla nuova amministrazione comunale».

L’ex consigliere comunale Pietro Comito, residente a Piscopio

Una decisione che Comito critica fortemente, in qualità oramai di semplice cittadino, poiché «non risolve alcun problema, anzi lo accentua. Bisogna impegnarsi seriamente e imporre a tutti i residenti di allacciarsi a questa nuova rete idrica. Una volta fatto questo, si dismette il vecchio tracciato e la questione si risolve una volta per tutte. Anche perché – ha evidenziato Comito – regolarizzando tutti i cittadini, si tranciano tutti gli allacci abusivi e tutte quelle manomissioni che sono il vero “tumore” di questa storia. Se non si interviene in maniera così decisa, non si può neppure mettere mano ad eventuali perdite di una struttura vecchissima».

Tra ruberie e tubi vecchi, in sostanza, il serbatoio di 500mila litri, come un bicchiere con due cannucce che tirano via acqua contemporaneamente, non basta assolutamente e a farne le spese «è la parte alta del paese inizialmente, poi la pressione è così scarsa che anche Piscopio bassa resta a secco». Altra nota critica, Comito la riserva all’invio dell’autobotte ieri sera da parte del Comune di Vibo: «Una decisione inutile per tantissimi motivi: per prima cosa le persone hanno necessità di avere acqua in casa che sgorga dai rubinetti, non acqua potabile da bere. Quella la si compra. Un’autobotte la si manda in caso di un problema di non potabilità dell’acqua».

«In secondo luogo – ha aggiunto Comito -, un mezzo soltanto del genere non può sopperire all’approvvigionamento idrico di un paese intero e, soprattutto, è inutile per quanti, magari anziani e soli, abitano ai piani alti e non hanno la forza fisica di portarsi in casa taniche di 30 o di 60 litri di acqua. In terzo luogo, critico fortemente la mancata pubblicizzazione a tutta la popolazione dell’invio del mezzo. Non c’è stato nessun avviso neppure cartaceo affisso da qualche parte. Come potevano venirne a conoscenza le persone? Gli anziani soprattutto e coloro che assistono chi è in difficoltà? Coloro che hanno avuto notizia di questo, sono stati avvisati tramite una chat di WhatsApp. Quindi la stragrande maggioranza dei residenti è rimasta tagliata fuori da questo “avviso”. Questa situazione vergognosa, che esaspera anche i tanti contadini che a fine giornata rientrando dai campi hanno diritto ad una doccia – ha poi concluso Comito –, ha solo una soluzione: far allacciare tutti alla nuova rete idrica esistente e perfettamente funzionante. Sono stati spesi ben 360mila euro per costruirla e deve essere l’unica infrastruttura idrica attiva per il paese. Questo, oltre a tutti i benefici immediati che ne conseguiranno per l’intera comunità e che prima ho citato, consentirà introiti importanti per le stesse casse comunali e, così facendo, le ruberie finiranno immediatamente. Non solo, ma si sarà in grado di lavorare sulle perdite sotterranee così da evitare anche queste ulteriori dispersioni».

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