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L’estate in bottiglia, nel Vibonese c’è ancora chi fa i pomodori a casa: rito che un tempo univa tre generazioni – VIDEO

Il docufilm di Saverio Caracciolo racconta dell’Oro rosso di Calabria come si faceva un tempo. Molto più di una tradizione culinaria perché coincide con l’identità culturale di questa terra

L’estate in bottiglia, nel Vibonese c’è ancora chi fa i pomodori a casa: rito che un tempo univa tre generazioni – VIDEO

Era un vero e proprio rito, che avvicinava tre generazioni diverse – nonne, madri e figli – tutti impegnate nelle calde giornate d’estate a imbottigliare passata, pelati e filetti di pomodoro per l’inverno. Fino agli anni ’80 non c’era famiglia che non affrontasse questo rituale fatto di pentoloni, bottiglie e chili e chili di pomodori rosso fuoco che rappresentavano al meglio il calore dell’estate e i colori della terra. A Dasà, nel Vibonese, le sorelle Immacolata e Francesca Capano non hanno mai smesso, anno dopo anno, di mantenere viva questa tradizione che è anche identità culturale. Scelti con cura maniacale, i pomodori diventeranno salsa e accompagneranno, stipati nelle dispense, anche gli inverni più rigidi. A questa “arte”, LaC Storie, a cura del videoreporter Saverio Caracciolo, ha dedicato un’intera puntata – Ode al pomodoro – con un viaggio affascinante nelle campagne del Vibonese.

GUARDA LA PUNTATA DI LAC STORIE “ODE AL POMODORO”

La salsa di pomodoro

«Lo facciamo soprattutto per sapere cosa mangiamo e per il sapore che non è mai come la salsa comprata al supermercato», raccontano Immacolata e Francesca. Come un’orchestra che suona la sinfonia del gusto, le loro mani sapienti lavorano i pomodori con dedizione e passione. Raccolti al giusto grado di maturazione, vengono lavati, tagliati e poi bolliti a fuoco lento in un grande calderone, la “cassarola”. La polpa succosa si trasforma in una densa crema, un oro rosso che racchiude tutta l’essenza della Calabria. Una magia che non finisce qui: la salsa viene poi “passata” con sapienza, liberando un profumo inebriante che si diffonde nell’aria. Un profumo che è memoria di sapori autentici.

Dall’orto alla dispensa

Dal raccolto all’imbottigliamento, passando per la cottura e la trasformazione in prelibate conserve, l’amore per la terra e le coltivazioni si riversa in prodotti genuini e ricchi di sapore. Dopo un lungo iter di lavoro e dispendio di energie, le conserve finalmente raggiungono le dispense e, da lì, le tavole delle famiglie, pronte ad arricchire i pasti con il loro delizioso gusto. Ogni bottiglia aperta inebria la casa del profumo d’estate e rimanda alla mente i ricordi più preziosi di unità familiare, condivisione, festa, piacere di stare assieme e antiche storie narrate. La dispensa di ogni buon calabrese, a qualsiasi latitudine si trovi, è un album pieno di ricordi, un diario ricco di storie, un pezzo di cuore e di casa.

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