Vibo, Santoro (M5s) a testa bassa: «Anche tra noi c’è chi ragiona in maniera massonica, sulla giunta non c’è confronto»
L’ex capogruppo del Movimento accusa i vertici cittadini in vista della formazione dell’esecutivo Romeo: «Stanno per essere nominati assessori addirittura non iscritti o incompatibili»
«Stiamo utilizzando una sorta di cultura piramidale e quindi tipo massonica». Sono parole durissime quelle che l’ex capogruppo M5s in Consiglio comunale, Domenico Santoro (candidato ma non rieletto all’ultima tornata), rivolge verso le sue file. Uno sfogo affidato ai social che piomba nel confronto per la formazione della giunta tra il sindaco Enzo Romeo e le forze politiche che lo sostengono, in vista del primo Consiglio comunale che si terrà il 18 luglio.
«Con riluttanza – esordisce nel suo post – scrivo queste righe pubblicamente dopo tante nelle nostre chat, ma mi compete rendere esplicita la situazione all’interno del Gruppo Territoriale (GT) del M5S di Vibo Valentia. Nonostante la ripetuta richiesta, fatta da giorni, mia e di molti altri componenti del GT, di convocare una apposita riunione per produrre una rosa di nomi papabili con vere competenze, stanno per essere nominati assessori addirittura non iscritti al M5s o incompatibili».
Solo la premessa per introdurre i concetti più abrasivi: «Qualcuno sta procedendo senza quella invocata partecipazione dei cittadini, della trasparenza, che abbiamo promesso alla città, e noi stessi stiamo utilizzando una sorta di cultura piramidale e quindi tipo massonica che, eventualmente, pervade anche il nostro M5s».
Poi precisa di non scrivere «per mire personali», ricordando di essere stato «costretto a fare una campagna elettorale con le mani legate da una malattia risolta solo il giorno prima delle elezioni», sottolineando, quindi, che non gli interessa «essere o non essere assessore all’urbanistica», nonostante le sue «competenze riconosciute in tutta la Regione». Infine conclude: «Comunque appoggerò sempre Enzo Romeo sindaco e mi batterò per le Marinate, perché l’ho voluto per primo io e ciò ha portato il M5S a vincere. Resterò sempre M5s per filosofia politica e per come ho scritto nel mio libro Democrazia sospesa».
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