Soli come cani (e gatti), emergenza randagi nel Vibonese. L’associazione Argo: «In estate si palesa l’indifferenza degli Enti»
L’analisi del sodalizio che gestisce il canile comunale: «In un giorno abbiamo ricevuto sette diverse chiamate con segnalazione di ritrovamento gattini». E sul lavoro dell’Asp e delle altre istituzioni: «Si deve fare di più. A volte fermi per settimane in attesa dei farmaci»
Maltrattamenti ai danni degli animali, abbandoni, istituzioni e cittadini chiamati a fare la propria parte. L’estate nel Vibonese riacutizza il fenomeno del randagismo che coinvolge quanto i centri costieri quanto l’entroterra. Il quadro è tracciato da Marika Barreca, vice-presidente dell’associazione Argo Vibo Valentia. Il sodalizio, guidato dal presidente Fabio Seminara, si occupa della gestione del canile comunale vibonese ed è al contempo impegnato a 360 gradi nelle iniziative a tutela degli animali. Attività di sensibilizzazione rivolte ai cittadini e ai bambini, nonché iniziative atte al controllo e cura dei branchi presenti sul territorio. Grazie al loro impegno, ogni anno, centinaia di cani abbandonati riescono a trovare famiglia.
Randagismo ed emergenze estive
Con loro abbiamo parlato di randagismo e di quanto sta avvenendo in questi primi mesi estivi: «La situazione – spiega Barreca – è abbastanza critica. Arriviamo da mesi di negligenza sul territorio. Quest’anno poi la situazione soprattutto gatti è diventata un problema. Riceviamo più chiamate per gatti ultimamente che per cani. Solo in un giorno abbiamo ricevuto la chiamata di 7 persone con segnalazioni di ritrovamenti di gattini». Insomma, tutt’altro che una piaga superata: «Gli abbandoni come sempre sono costanti in questo periodo tra cucciolate casalinghe e cani/gatti che vengono lasciati in balia di loro stessi», evidenzia.
Sterilizzazioni
Oltre alle responsabilità dei cittadini, un ruolo di non poco conto viene rivestito dalle istituzioni: «Il Comune di Vibo, grazie all’impegno della consigliera uscente Paola Cataudella, ha lavorato bene negli ultimi anni. Nei mesi passati, piccoli segnali sono giunti dai territori della provincia, come Cessaniti, Jonadi e Mileto che hanno emesso ordinanze di sterilizzazioni con reimissione sul territorio». La sterilizzazione rientra tra le strategie principali per il contenimento dei branchi: «Sarebbe già buona cosa se tutti i Comuni si adoperassero in tal senso, come la legge prevede. Così che si possano iniziare a far diminuire i branchi anziché aumentare». Tra le criticità rilevate, il recupero dei randagi di competenza Asp: «Molti cani sono estremamente diffidenti e di difficile cattura».
Quali potrebbero essere le strategie per arginare il fenomeno? «In primis servirebbero controlli mirati e severi. I cani di proprietà – infatti – non devono essere lasciati liberi di scorrazzare senza alcun controllo». Inoltre sarebbe importante poter contare «un canile sanitario» nonché su convenzioni «Comuni-rifugi». Altro aspetto riguarda il lavoro dell’Asp: «Troppo spesso rileviamo disservizi. Le sterilizzazioni a volte restano ferme per settimane perché mancherebbero i farmaci. Questo rallenta gli affidi dei cani e il carico nei canili».
Il campus
Sul fronte della sensibilizzazione, anche quest’anno, “Argo” propone per fine luglio un campus itinerante di sette giorni: «Per esempio porteremo i bimbi al Blue Conservancy di Brancaleone dove curano le tartarughe marine, visiteremo il museo Musaba, le cascate di San Nicola». Altre novità sono attese da settembre: «Riprenderemo con le campagne di sterilizzazione e microchippatura gratuita. Ripartiranno poi le nostre giornate di laboratori e incontri in canile e nelle scuole. Stiamo pensando anche di avviare un progetto destinato ai possessori di cani ma di questo – assicura Barreca – ne parleremo più avanti».
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