Da San Costantino a San Calogero a piedi per la Madonna delle Grazie di Casalello: tra canti e preghiere si rinnova il rito
Una tradizione introdotta negli anni Ottanta dall'allora parroco don Salvatore Albanese e che da qualche anno ha ripreso vigore coinvolgendo la comunità di devoti che con grande fede intraprende il pellegrinaggio
Si deve all’attuale parroco don Oreste Borelli e alla locale associazione “Disabili senza barriere” la ripresa del commovente atto devozionale che la comunità di San Costantino Calabro ha compiuto nei giorni scorsi nei confronti della Madonna delle Grazie di Casalello, località nel comune di San Calogero. Il pellegrinaggio a piedi alla volta del santuario mariano è stato introdotto nel 1983 dall’amato don Salvatore Albanese, al momento del suo insediamento in parrocchia. Interrotto per circa dieci anni, in coincidenza con la sua morte, ha ripreso vita nel 2023 per la gioia della locale comunità di fedeli. L’edizione 2024 del pellegrinaggio “Verso Maria… ricordando don Sasà” ha visto un gran numero di partecipanti, ritrovatisi all’alba in piazza Dante. Percorsi a piedi e tra canti e preghiere i circa dieci chilometri che separano San Costantino Calabro da Casalello, i pellegrini sono stati accolti di prima mattinata dai componenti del locale comitato festa con un rifocillante buffet. Subito dopo si è svolta la santa messa concelebrata da don Borelli e dal locale parroco monsignor Rocco Scaturchio nella chiesetta in cui è allocata l’antica statua della Madonna delle Grazie.
I pellegrini hanno anche potuto sostare in silenzio e lasciare le loro intenzioni di preghiera ai piedi dell’effigie della Vergine Maria con Gesù Bambino in braccio. L’iniziativa si è avvalsa anche del patrocinio dell’amministrazione comunale di San Costantino guidata dal sindaco Nicola Derito, che ha messo a disposizione un pulmino per le persone che non ce l’hanno fatta a raggiungere a piedi il santuario. «Anche quest’anno – ha sottolineato al termine del pellegrinaggio il vulcanico presidente di “Disabili senza Barriere” Rocco Deluca – ci siamo recati in tanti presso la santa casa di Maria di Casalello, un luogo dove le ferite diventano domanda e lo spirito di comunione un’alternativa all’individualismo che caratterizza l’uomo contemporaneo. Il percorso che abbiamo portato a termine tutti insieme ha voluto sottolineare che la strada della speranza è sempre percorribile, anche in un mondo dilaniato da guerre e quando la vita ci mette alla prova. Per tutti noi, tra l’altro, ha rappresentato l’occasione per rinnovare la propria fede e ritrovarci a pregare insieme».