Dopo Enzo Romeo altri 4 sindaci del Vibonese si uniscono all’appello “UnasolaItalia” contro l’autonomia differenziata
I primi cittadini chiedono alla Regione di impugnare la legge Calderoli davanti alla Corte costituzionale. «Siamo ancora in tempo per fermare la catastrofe che si abbatterà sulla Calabria»
Dopo Enzo Romeo, primo cittadino di Vibo Valentia, altri quattro sindaci del Vibonese hanno firmato l’appello “UnasolaItalia” rivolto al presidente della Regione Roberto Occhiuto e al presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso perché impugni davanti alla Corte costituzionale la legge Calderoli sull’autonomia differenziata. Ieri erano in 70, provenienti da tutte e cinque le province. Oggi altre decine di sindaci si sono uniti.
Si tratta di Luca Lepore – sindaco di Aiello Calabro, Maria Rita Acciardi, sindaca di Amendolara, Rossana Tassone – sindaca di Brognaturo, Gianni Papasso, sindaco di Cassano allo Ionio, Edoardo Giudiceandrea, sindaco di Calopezzati, Antonio Sciumbata – sindaco di Caraffa di Catanzaro, Umberto Mazza – sindaco di Caloveto, Danilo Staglianò – sindaco di Cardinale, Francesco Durante – sindaco di Castel Silano, Alessandro Tocci – sindaco di Civita, Angelo Catapano – sindaco di Frascineto, Gaetano Tursi – sindaco di Francavilla Marittima, Marco Torchia – sindaco di Miglierina, Federico Umberto – sindaco di Luzzi, Carmine Ferraro – sindaco di Lungro, Paolo Pappaterra – sindaco di Mormanno, Fortunato Giordano – sindaco di Mileto, Francesco Angilletta – sindaco di Mongiana, Luca Gaetano – sindaco di San Ferdinando, Antono Cuglietta – sindaco di Serra D’Aiello, Antonio Muraca – sindaco di Serrastretta, Domenico Baldino – sindaco di Paludi, Luca Alessandro – sindaco di Polia, Vincenzo Zofrea – sindaco di Squillace, Domenico Penna – sindaco di Roccaforte del Greco, Domenico Stefano Greco – sindaco di Tiriolo, Felice Spingola – sindaco di Verbicaro.
«Sono certo che il presidente Occhiuto terrà conto della forte spinta che viene dai sindaci – dice Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro, promotore dell’iniziativa – Già così, ad appena 48 ore dal lancio dell’appello, i sindaci firmatari rappresentano ad occhio e croce 800-900 mila cittadini, la metà della popolazione calabrese. Altri se ne aggiungeranno. I prossimi mesi saranno quelli della chiarezza. Sull’autonomia differenziata non ci sarà più spazio per posizioni ambigue: o si è a favore o si è contro. Le posizioni mediane produrranno il nulla e il progetto della Lega di disintegrare il Paese andrà avanti. È vero che la potestà di produrre il ricorso è della Giunta Regionale, ma è altrettanto vero che una volontà espressa dal Consiglio regionale darebbe più forza al ricorso. Siamo ancora in tempo, tutti insieme, per fermare la catastrofe che si abbatterà sulla Calabria».