Il Ponte che non c’è non ci sarà neppure nel 2024: inizio lavori rimandato e progetto “spezzatino” da approvare a stralci
La data del 31 luglio è ormai ufficialmente archiviata ma il tetto di 14 miliardi è già stato sfondato: autorizzate altre 50 assunzioni. Per accelerare l’iter di approvazione del piano per la realizzazione si potrà procedere “a pezzetti”
I cantieri per la costruzione del Ponte sullo Stretto entro l’estate? Forse, ma di certo non questa estate. Il cavallo di battaglia di Matteo Salvini non conosce il galoppo, nonostante venga spronato continuamente dal leader del Carroccio. La sua andatura è passata dal trotto al passo lento dopo l’ultima riunione della commissione consiliare istituita al Comune di Messina, che vede la partecipazione dei massimi esperti e interlocutori istituzionali coinvolti nella realizzazione dell’opera. Dopo quasi 5 ore di confronto acceso, è emerso in maniera chiara che per il 2024 non se ne parla. I lavori, infatti, non potranno partire prima del 2025, perché il progetto esecutivo non potrà essere approvato entro il 31 luglio, come avevano promesso appena un mese fa l’amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci.
Dl su terre rare e… Ponte. Che c’azzecca?
Non è un caso, infatti, che il termine temporale del 31 luglio 2024 sia sparito dal Decreto legge del 20 giugno sulle “materie prime critiche di interesse strategico”. Testo che avrebbe dovuto riguardare solo le problematiche legate all’approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche, come le terre rare; invece, Palazzo Chigi ci ha infilato dentro anche il Ponte, con «lo scopo di semplificare gli iter autorizzativi dei progetti strategici», come ha spiegato il ministro delle Imprese Adolfo Urso, che l’ha proposto insieme al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Continua a leggere su LaCnews24.it
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