Vibo Marina, la Proloco: «Il turismo non può essere basato solo sulla balneazione e sul porto»
Il rammarico dell’associazione per la mancata fruibilità della Tonnara, del Castello di Bivona e dell’area archeologica
Un territorio da valorizzare anche sotto l’aspetto del turismo per far ripartire, per come da più parti indicato, dal mare e dal porto il rilancio dell’intera città. Questa la premessa da cui parte l’attenta analisi dei bisogni del territorio costiero vibonese da parte della Proloco di Vibo Marina, con l’avvio della stagione turistica. «Il paese/porto – osservano dal sodalizio – spesso saltato nell’itinerario da Pizzo a Tropea, si attiva per la stagione estiva 2024 per il turismo nazionale/internazionale e di prossimità non senza vecchie e nuove difficoltà. Vibo Marina offre ancora la splendida passeggiata sul suo lungomare di circa 2 km, da vivere sino a notte; la professionalità di quanti operano nei pontili di via Emilia per l’ormeggio e l’assistenza ad imbarcazioni da diporto nazionali ed estere; le compagnie di navigazione impegnate a garantire i collegamenti con le vicine Isole Eolie; la balneazione nei lidi in concessione e nelle spiagge pubbliche; la pesca turismo e gli sport nautici; il noleggio di barche a vela ed a motore, con o senza equipaggio, per escursioni lungo la costa e la navigazione nel Mediterraneo; la ricettività alberghiera ed i numerosi B&B; la vasta gamma di ristorazione con tipica cucina marinara, gelaterie ed enoteche».
«Insomma – sottolineano ancora – un grande impegno di energie da parte di operatori turistici che investono nell’economia del mare per un futuro sostenibile, nonostante l’incremento dei costi e gli scarsi supporti messi a loro disposizione. La Proloco Aps-Ets, in assenza di supporto e scarsa trasparenza da parte dell’ente locale, cerca di fare la sua parte tramite il Servizio informazioni, la promozione di base del territorio, la persistente richiesta di strutture e servizi mancanti ed essenziali per cittadini e turisti; il decoro urbano, a partire dalla pulizia e sicurezza di strade e marciapiedi, nonché di fossi e canali». Nel loro intervento, i membri della Proloco passano quindi ad illustrare quelli che, a loro parere, sono le priorità da affrontare con urgenza. «Per come è noto, non vi può essere un turismo duraturo basato solo sulla balneazione e sul porto, ma è essenziale associare in modo serio la tutela, la valorizzazione e la fruizione del beni culturali presenti nel territorio costiero e identitari per la comunità. In particolare, Vibo Marina e gli altri centri costieri appaiono carenti di verde pubblico e di una villa comunale; non sembrano, inoltre, siano stati inseriti nei piani delle opere il “Parco collinare miramare”, un enorme valore aggiunto per la città, né la riqualificazione come pista ciclo-pedonale del vecchio tracciato della Littorina nel tratto che da Porto Santa Venere portava a Pizzo. Percorso di singolare bellezza paesaggistica e di conservazione della memoria nel ricordo della sciagura ferroviaria del 1951».
«Il sodalizio – proseguono – portatore di interessi collettivi, è fortemente rammaricato perché, anche per questa estate, cittadini e turisti non potranno fruire dell’antica Tonnara di Bivona, bene di archeologia industriale unico in Calabria, né godere del castello di Bivona, nonostante entrambi siano stati oggetto, nel tempo, di considerevoli finanziamenti. Una situazione questa che reca pregiudizio all’economia locale. Non è stata, inoltre, ancora acquisita dall’ente locale, nonostante le numerose promesse, l’area archeologica greco-romana-medievale intorno al castello da anni vincolata e legata alla storia degli antichi porti, per la quale più volte è stato illustrato il progetto di un parco archeologico urbano di grande valore anche perché situato lungo la strada provinciale n.95 Pizzo-Tropea, maggiormente frequentata dal turismo nazionale e internazionale in Calabria. In qualità di ente anche del Terzo settore – concludono dalla Proloco -, che ha speso molte energie nel tutelare i suddetti beni, la nostra associazione continuerà a monitorare la situazione nell’interesse della comunità, sperando di poter collaborare con la prossima amministrazione comunale in una co-progettazione seria e leale improntata alla trasparenza e che guardi ad una gestione competente della cultura e del turismo, coinvolgendo tutti i soggetti interessati in un modello nuovo e vero di amministrazione condivisa».