Tropea, nuove misure di sicurezza per il simbolo della Calabria nel mondo: barriere e pattugliamenti notturni
In vista dell'estate sarà attenzionata con continuità l'area pericolante dello scoglio di Santa Maria dell’Isola, che in parte franò lo scorso anno. L'ex consigliera comunale Pensabene: «Si bonifichi la zona dalla ferraglia»
In previsione dell’estate, resta alta l’attenzione sullo scoglio di Santa Maria dell’Isola, oggetto di importanti crolli da Pasqua dello scorso anno. Quel che si vuole «assolutamente evitare – ha fatto sapere il commissario straordinario Roberto Mucicci, a capo della triade prefettizia del Comune di Tropea – è il libero circolo dei bagnanti in un’area pericolante». L’ente quindi, realizzerà «una barriera più efficace – ha specificato Micucci -, che impedisca l’avvicinamento delle persone al piede dello scoglio e che, al contempo, consenta di poter usufruire del luogo senza rischi per nessuno». L’intervento prossimo sarà «una cintura artistica anziché un’antiestetica barriera che imbruttisce il luogo simbolo della città». E sul fronte della sicurezza e dei controlli in loco ha poi specificato: «Tenendo ben presente il sovraffollamento che annualmente in estate si verifica a Tropea e la grande presenza turistica sulle spiagge, il controllo del territorio passerà anche da lì con il pattugliamento, anche notturno, della Polizia municipale».
L’estate scorsa, foto e video di turisti non curanti del grande pericolo appena sopra le loro teste hanno fatto il giro di tutti i social e, «cosa ancor più grave – segnalava più volte l’ex consigliera di maggioranza Annunziata Pensabene -, nessun vigile urbano si è mai visto intervenire per applicare quanto riportato sull’ordinanza sindacale in vigore: multare e allontanare coloro che raggiungevano i massi crollati per tuffarsi o i bagnanti che stazionavano ai piedi dello scoglio per prendere il sole. Addirittura sono stata testimone oculare di un arrampicamento di persone, con tanto di tavolino al seguito, intente a banchettare sopra il masso più grande staccatosi. Ma le colpe – ha dichiarato più volte la Pensabene – sono anche dell’oramai ex amministrazione Macrì che ha fatto le cose “alla carlona” fin da principio, recintando l’area con quattro pali che pure un bambino avrebbe saputo scavalcare e appiccicando il foglietto svolazzante con l’ordinanza a delle canne striminzite conficcate nella sabbia. Nessuno mai a spiaggia affollata, perché quella spiaggia è meta ambitissima, si sarebbe accorto di un foglietto appiccicato ad una canna! Ad esacerbare questa situazione di grande rischio, che ha messo in ridicolo l’autorità competente, sono state poi le mareggiate che – ha sottolineato Pensabene – hanno letteralmente spazzato via quei quattro “stuzzicadenti” posti sulla sabbia».
Oggi, sulle condizioni in cui versa l’area la Pensabene rivolge un accorato appello ai commissari: «L’area necessita di una bonifica urgentissima, a maggior ragione dopo la nostra riconferma a Bandiera Blu 2024. Dall’acqua e dalla spiaggia spunta ferraglia arrugginita e qualcuno corre il serio rischio di farsi male. Specie i bambini che non si rendono contro della situazione pregressa che grava sull’area. Le mareggiate che scavano il piede dello scoglio hanno portato alla luce questo pericolo, ma non appena la sabbia si deposita nuovamente nessuno nota nulla finché non si conficca qualcosa nel piede».