domenica,Dicembre 1 2024

“Non diffamò Salvini”, assolto giovane professionista vibonese

Il Tribunale di Trento ha assolto “con formula piena” un ingegnere che aveva riportato sul suo blog satirico un pensiero del leader leghista riferito ai “meridionali che non avrebbero partecipato alla Resistenza”

“Non diffamò Salvini”, assolto giovane professionista vibonese

Si conclude con un’assoluzione “con formula piena” il processo penale a carico di un giovane ingegnere vibonese (D.M., le sue iniziali) trascinato dinnanzi al tribunale di Trento da una denuncia del leader della Lega Nord Matteo Salvini, costituitosi parte civile con l’assistenza dell’avvocatessa Claudia Eccher del Foro cittadino.

Accusato del reato di diffamazione a mezzo internet (art. 595 c.p., comma 3), D.M. si è fatto difendere dall’avvocato cosentino Vittorio Lombardi. A parere dell’on. Salvini, il giovane vibonese avrebbe diffamato il capo della Lega Nord attraverso la pubblicazione su un suo blog satirico di un pensiero negativo (artatamente riferito al Salvini) sui meridionali che non avrebbero partecipato alla Resistenza “non avendone gli attributi perché privi di coraggio”: e questo assunto avrebbe costretto il Salvini addirittura – si sosteneva nella denuncia-querela presentata al tribunale di Trento – a disertare i festeggiamenti del 25 aprile, giorno della Liberazione, per paura di… eventuali ritorsioni contro la sua persona.

Si trattava chiaramente – come premesso dallo stesso imputato tramite il suo difensore di fiducia – di un blog satirico e per questo non perseguibile, ma nonostante ciò il noto personaggio politico, non contento del chiarimento, aveva continuato a ritenersi offeso, insistendo così nella sua azione giudiziaria. Di tutt’altro parere è stato il Tribunale di Trento che in data 25 novembre 2016, in composizione monocratica (giudice Borrelli) ha deciso (respingendo soltanto la contestazione di eventuale incompetenza territoriale) di accogliere integralmente le tesi prospettate dall’avvocato Lombardi, decretando (ai sensi e per gli effetti dell’art. 129 c.p.p., che potrebbe a questo punto fare giurisprudenza non essendo segnalati, almeno al momento, casi del genere in Italia…) la più completa assoluzione di D.M.

«Viene così posta – commenta l’avvocato Lombardi – la parola “fine” ad una vicenda dai contorni surreali, che getta più di un interrogativo non solo sulla fondatezza del fatto-reato, esclusa con puntuale competenza da parte del giudicante, ma anche sull’opportunità politica di instaurare – aggiunge, e sottolinea, il penalista calabrese – un giudizio penale contro un giovane ingegnere calabrese che si diverte a prendere un po’ in giro i politici attraverso una satira non certamente offensiva per come accertato dal Tribunale di Trento».

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