Berto, Strati e Costabile: a Vibo il racconto della Calabria che passa attraverso i suoi scrittori – Video
L'iniziativa all’Istituto alberghiero, con un'attenzione particolare anche a sapori e cibi che contribuiscono a creare l'identità di un territorio. Lo spazio principale dedicato ai tre della letteratura del Novecento: «Meritano di essere studiati a scuola»
Raccontare la Calabria per mezzo di alcuni grandi scrittori del secolo scorso, delle loro opere e con un collegamento con i piatti tradizionali del territorio. È l’obiettivo brillantemente raggiunto nel corso dell’evento dal titolo “La Terra di Calabria si racconta: scrittori, territorio e cibo”. L’iniziativa, tenutasi nei locali dell’Istituto alberghiero di Vibo Valentia, ha voluto celebrare il centenario di due autori che hanno segnato la storia della letteratura regionale e nazionale come Saverio Strati e Franco Costabile. Senza dimenticare i 110 anni dalla nascita del grande scrittore del ‘900 Giuseppe Berto.
«Questo è un progetto che nasce lo scorso anno per far conoscere ma anche per far riscoprire la Calabria attraverso chi l’ha raccontata e attraverso l’identità col territorio e quindi con il cibo – spiega Nicola Rombolà, docente e referente del progetto -. Il cibo porta dentro di sé una storia e quindi rappresenta l’anima. Proprio perché, nella sua dimensione etica, riesce a coniugare il passato con il presente. Senza questa unità l’uomo rischia di perdere la propria identità e, appunto, la propria anima».
Quello percorso nell’aula magna dell’Istituto Gagliardi, con un attento e curioso pubblico, è un viaggio nella letteratura dei tre autori alla scoperta di radici profonde nel territorio calabrese e indagate con il contributo di scrittori, imprenditori e intellettuali del Vibonese. Tra gli interventi, anche quello del filosofo e saggista Raffaele Gaetano e di Palma Comandè, scrittrice e nipote di Saverio Strati. «Dobbiamo ancorarci a questi nostri scrittori perché sono l’anima dei luoghi, la rappresentano nel modo più onesto e schietto, senza infingimenti» commenta Comandè.
«Quella del cibo è una dimensione non marginale ma anzi molto presente in tanti esponenti della letteratura calabrese – evidenzia poi Raffaele Gaetano, autore (assieme a Ottavio Cavalcanti) dell’opera “Alla tavola del Grand Tour. Ospitalità e gastronomia nella letteratura di viaggio in Calabria” -. Gli scrittori raccontati oggi meritano di essere trattati e analizzati anche nelle scuole, che dovrebbero rappresentare il punto di partenza per non incorrere in una brutta damnatio memoriae».
L’iniziativa si è poi conclusa con la degustazione dei prodotti tipici provenienti dalle località di nascita degli scrittori trattati nel corso dell’evento. Piatti preparati con cura dagli studenti del corso serale dell’Istituto Gagliardi e impreziositi dai vini offerti dalle Cantine Benvenuto e Casa Comerci.