Provincia vibonese prima in Italia per nuove imprese giovanili. Ma tra le ultime 4 per qualità della vita degli anziani
Il Sole 24 Ore ha presentato il suo report per fasce d’età. Tre regioni del Nord guidano la classifica. Sud ultimo per quasi tutti gli indicatori. A Crotone la maglia nera per l’attenzione e i servizi a favore dei bambini
Due notizie, una brutta e una bella. Cominciamo da quella meno edificante. Nella nuova rilevazione del Sole 24 Ore sulla qualità della vita in Italia, Vibo Valentia occupa il quartultimo posto per qualità della vita degli anziani, e non consola che facciano peggio solo Reggio Calabria, Messina e Lucca, che occupano le ultime tre posizioni della classifica.
La notizia buona riguarda l’imprenditoria giovanile, che in maniera per certi versi sorprendente vede Vibo Valentia svettare in cima alla classifica, occupando il gradino più alto del podio. Dati basati su numeri oggettivi, come il tasso percentuale di nuove imprese avviate da under 35, che si scontrano però con una percezione che di certo non restituisce l’immagine di un contesto florido capace di stimolare l’imprenditoria giovanile. Ma tant’è.
Il report del Sole 24 Ore sancisce che le tre province italiane al top per qualità della vita di bambini, giovani e anziani sono, rispettivamente Sondrio, Gorizia e Trento, tutte al Nord. Sono queste le tre province che garantiscono una migliore qualità della vita alle rispettive fasce d’età. La rilevazione sulla qualità della vita di bambini, giovani e anziani, giunta alla quarta edizione, è stata presentata oggi in anteprima al Festival dell’Economia di Trento. I risultati integrali saranno pubblicati domani, lunedì 27 maggio. Le classifiche – ciascuna delle quali si basa su 12 indicatori – misurano le “risposte” dei territori. Tutti e tre gli indici confluiranno a fine anno nella 35esima edizione dell’indagine sulla Qualità della vita del Sole 24 Ore.
L’indice della Qualità della vita dei bambini premia Sondrio, complici posizionamenti alti negli indicatori che fotografano la competenza numerica e alfabetica non adeguata – che a Sondrio è ridotta – e nell’indice Sport e Bambini. Sul podio anche Ravenna e Trieste, tallonate da Gorizia. A garantire maggiore benessere ai giovani, invece, è proprio Gorizia – che è appena sotto il podio anche nella qualità della vita dei bambini – seguita da Ravenna, vincitrice nel 2023, e Forlì Cesena. La top 10 di questo indice continua a essere presidiata dalle province emiliano romagnole – a quelle citate si aggiungono Ferrara e Piacenza – che, proprio come nelle precedenti edizioni, confermano performance generalmente positive. Trento mantiene il primo posto nell’indice della qualità della vita degli anziani.
La testa di questa classifica è caratterizzata prevalenza indiscussa di tre regioni: Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto. Tra le prime 10 classificate, infatti, ci sono tre province lombarde (Como, al secondo posto, Cremona, al terzo posto, e Lodi) e quattro venete (Treviso, Vicenza, Padova e Verona) oltre alla già citata Trento e a Bolzano. Gli indici generazionali restituiscono dinamiche ormai consolidate nella “distribuzione” del benessere territoriale in Italia.
Quasi sempre, infatti, le province del Sud si trovano in coda alla classifica (che, va detto, nel caso degli anziani, è chiusa anche quest’anno da Lucca). Come accennato, non mancano, però, exploit, come quello di Vibo Valentia, prima per imprenditoria giovanile (Indice dei giovani); Siracusa, Catania e Crotone, sul podio nell’indicatore dell’età media al parto (Indice dei giovani); Catanzaro e Pescara, terza e quarta per numero di geriatri ogni 10mila residenti over 65 (Indice degli anziani). In linea con le edizioni precedenti, poi, l’indagine per fasce di età fotografa performance medie, se non basse, delle grandi aree metropolitane. Che sono particolarmente negative quando si parla di benessere dei giovani: nell’indice generazionale a loro dedicato, infatti, ad eccezione di Bologna (14/o posto) e Firenze (33/a), le grandi città italiane si posizionano tutte da metà classifica circa – con Milano, 45/a in forte ascesa rispetto al 2022 – in poi. Bari, Napoli, Palermo e Roma (98/a) registrano i punteggi peggiori.