L’alluvione a Vibo Marina tra fondi persi e interventi mai realizzati. La Pro loco: «Criticità ancora irrisolte»
L’associazione di Vibo Marina mette in evidenza le principali emergenze che la futura amministrazione dovrà affrontare e sottolinea: «Sarà indispensabile intercettare risorse per effettuare le attività rimaste in sospeso»
In un articolato intervento, la Pro loco aps di Vibo Marina ritorna sulle problematiche conseguenti alla disastrosa alluvione del 2006, ancora non risolte nonostante i diciotto anni trascorsi dall’evento, con l’esortazione a non dimenticare rivolta ai futuri amministratori comunali e alla politica regionale.
L’intervento della Pro loco
«Tra i maggiori problemi di Vibo Marina- esordisce il sodalizio in un suo comunicato- se non il primo come da più parti indicato, vi era e vi è ancora la messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico, messo in evidenza in modo allarmante dall’alluvione del 2006 che provocò danni ingenti e vittime innocenti: una ferita ancora aperta. Una sciagura che dovrebbe insegnare a tutti qualcosa- osserva la Pro Loco- in particolare ad enti e istituzioni nell’adottare adeguate politiche di prevenzione e nel realizzare nei tempi previsti le opere di sicurezza necessarie a territorio, ma anche nei controlli al fine di non perdere finanziamenti importanti come quello che la Regione aveva destinato alla nostra cittadina».
I fondi persi
«Stanziamenti deplorevolmente persi, tra burocrazia e inerzia, indicati in 6 milioni di euro che servivano – ricorda il sodalizio – per risarcimento danni e 11 milioni circa persi senza eseguire gli interventi utili. Lavori già indicati dal professor Tansi, all’epoca dirigente della Protezione civile regionale». La Pro loco no profit, postazione civica e di legalità, nel cercare «di contribuire alla promozione di un territorio fragile, pone in rilievo le ben note criticità con cui deve convivere la laboriosa popolazione costiera, il danno sociale ed economico arrecato alla comunità con il mancato completamento degli indispensabili lavori del post alluvione, la perdita di finanziamenti che non sembra più possibile rintracciare nei bilanci regionali e forse stornati verso altre voci di spesa. Al di là di qualche lodevole interrogazione in Consiglio regionale- rimarca l’associazione- non sembra si siano registrate efficaci azioni da parte della politica e delle amministrazioni locali nel difendere a denti stretti i finanziamenti già assegnati, nel persistere per far eseguire i lavori per la messa in sicurezza di un territorio che viene indicato come “il centro della città del futuro».
Criticità irrisolte
«Al momento- osserva ancora la Pro Loco- permane preoccupante il dissesto idro-geologico della collina, non appaiono evidenti programmi di gestione delle acque meteoriche né adeguamento dei fossi dalla collina al mare. In particolare non è stato ancora eseguito l’allargamento delle strozzature dei canali nei tratti che passano sotto la linea ferroviaria a Vibo Marina e Bivona e sotto la strada in via Parodi, lavori più volte preannunciati come imminenti».
La nuova compagine amministrativa
Il futuro è tutto da scrivere. Per questo il sodalizio auspica che «dopo le prossime consultazioni elettorali si aprano nuovi scenari nel cercare di riguadagnare il tempo perduto e per recuperare i fondi vecchi e nuovi necessari per completare tutti i lavori da tempo attesi. La regimentazione delle acque dalla collina al mare – sottolinea la Pro loco – è un argomento molto serio, d’interesse pubblico, da cui può dipendere la vita delle persone nonché l’economia per le importanti attività produttive presenti e del porto, la più importante infrastruttura della provincia, che deve rimanere sempre raggiungibile, funzionale, attivo per ogni emergenza».
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