Rinascita Scott: «A Vibo Valentia il cuore del potere massonico in Calabria»
I racconti dei pentiti nella sentenza del maxiprocesso spiegano il ruolo delle logge coperte. Per Virgiglio la città capoluogo di provincia è un centro «carismatico» per la massoneria
Politico, massone, avvocato capace all’occorrenza di sistemare i processi più complicati. Tutte le dichiarazioni dei pentiti su Giancarlo Pittelli «convergono su alcuni aspetti principali». Questioni che hanno tenuto a lungo banco nel processo Rinascita Scott e che il collegio giudicante sottolinea nelle oltre 3mila pagine di motivazioni. Due aspetti innanzitutto, per tratteggiare la figura del legale condannato a 11 per concorso esterno in associazione mafiosa. Il primo è la sua appartenenza «alla cosiddetta ‘‘massoneria coperta”»; il secondo «la ritenuta possibilità di incidere in maniera illecita sull’andamento dei procedimenti giudiziari, utilizzando il proprio particolare rapporto con il magistrato o “pagando” periti o magistrati».
A Vibo Valentia il cuore del potere massonico in Calabria
La massoneria deviata e la sua capacità di unire mondi molto lontani aleggiano nelle pagine della pronuncia assieme alla descrizione di un contesto nel quale, grazie agli agganci ottenuti nelle logge coperte, si potrebbe addirittura modellare la giustizia. Un distillato di potere che ha, secondo il pentito Cosimo Virgiglio, massone di lunga data, in Vibo una delle sue capitali. Questione «di segni e di carismi» perché «a Vibo vi era stato, principalmente nel mio tempio, il passaggio di Giuseppe Garibaldi, passaggio che lasciò dei cimeli, una bandiera dei garibaldini ancora intrisa di sangue e ancora oggi custodita, un obolo, un maglietto fatto da un pezzo di legno e, all’epoca, lascio anche i cosiddetti testamenti massonici». Simboli che fanno di Vibo un centro «carismatico» per la massoneria calabrese: anche per quella deviata, stando a ciò che dice Virgiglio.
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