mercoledì,Febbraio 5 2025

Rinascita Scott, per i giudici Pittelli era «sempre disponibile nei confronti del boss Luigi Mancuso»

L'avvocato ed ex penalista è stato condannato in primo grado a 11 anni di reclusione. Nelle motivazioni della sentenza i suoi rapporti con la cosca di Limbadi

Rinascita Scott, per i giudici Pittelli era «sempre disponibile nei confronti del boss Luigi Mancuso»
Giancarlo Pittelli

Lo scorso 20 novembre è stata pronunciata la sentenza del maxi processo Rinascita Scott che ha contato 207 condanne, su 338 imputati, tra capi e sodali delle cosche vibonesi. Il collegio dei giudici – Brigida Cavasino presidente, giudici a latere Claudia Caputo e Germana Radice – ha inflitto 11 anni di reclusione nei confronti del penalista ed ex parlamentare Giancarlo Pittelli, accusato, tra le altre cose, di concorso esterno in associazione mafiosa. «Nel corso del dibattimento è emersa un’assoluta e sistematica messa a disposizione del Pittelli nei confronti dei membri del sodalizio criminale, soprattutto quando la richiesta di favori proveniva dal capo Luigi Mancuso», detto Zio Luigi.  

I magistrati pongono l’accento in particolare sui rapporti tra l’avvocato Pittelli e il boss Luigi Mancuso a capo della cosca più longeva e potente del Vibonese. «Luigi Mancuso si rivolgeva a Pittelli sapendo di poter contare sulla fitta rete di relazioni del difensore, politico navigato, onde consolidare il radicamento e la forte penetrazione della ‘ndrangheta in ogni settore della società civile: nella magistratura, nelle forze dell’ordine, nelle università, negli ospedali più rinomati, all’interno dei servizi segreti, nella politica, negli affari, nelle banche, così consentendo alla cosca Mancuso di rafforzare il proprio potere criminale».

«E non è un caso – scrivono le giudici – che Mancuso, così come anche i Piromalli, si rivolgessero a Pittelli in maniera sistematica per risolvere le questioni più disparate, quand’anche legate a banali e necessariamente illecite contingenze; dalla richiesta di reperire il vino per la festa di laurea della figlia di Luigi Mancuso, alla necessità di assumere il mandato difensivo imprenditori vicini al capo quali Rocco Delfino, Alfonso Annunziata o Giuseppe Cosentino, Pittelli si è sempre mostrato disponibile a ogni richiesta del capo». Continua a leggere su LaC News24

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