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Vibo, la scuola “Don Bosco” tra vetri rotti e giardino esposto al degrado

L’accesso non controllato nell’area dove sorge l’istituto fa aumentare gli episodi di vandalismo. La dirigente scolastica Cacciatore: «Mi piange il cuore, servono soluzioni a tutela dei ragazzi e anche dei residenti»

Vibo, la scuola “Don Bosco” tra vetri rotti e giardino esposto al degrado
Vetri rotti della don Bosco

Vetri rotti e un giardino esposto al degrado. È quanto si registra presso lo storico istituto “Don Bosco” di Vibo Valentia. L’edificio, che si affaccia su piazza Martiri d’Ungheria, è sito a pochi metri di distanza dal palazzo municipale. A segnalare quanto sta accadendo, la dirigente scolastica Mimma Cacciatore che spiega: «Una situazione di incuria che mi piange il cuore. Ogni tanto, in base alle esigenze, andiamo a recuperare qualche sussidio didattico che abbiamo deposto in alcune aule, e scopriamo nuove “sorprese”». C’è amarezza nelle parole della preside che da anni si spende per rendere l’istituto un luogo sicuro e accogliente, a partire dall’esterno abbellito con piante e fiori messe a dimora direttamente dei ragazzi. Oggi, dell’area verde curata dagli studenti e dal personale resta poco nulla. Una situazione non più sotto controllo da quando l’intera comunità scolastica è stata trasferita in altra sede per poter realizzare interventi strutturali. Ma non solo. La ds sottolinea gli effetti del varco (una breccia nel muro), realizzato su iniziativa del Comune, che consente a chiunque di «accedere a qualunque ora nei cortili scolastici». In tutto questo, evidenzia, le «pertinenze previste da norme dello Stato a tutela e quiete didattica di ogni scuola d’Italia vengono squarciate. A ciò aggiungasi sporcizia di ogni genere e cani che scorazzano e sporcano». Degrado denunciato puntualmente agli organi competenti, ovvero il Comune: «Sono venuti, hanno visionato, ma le finestre restano rotte».

Mimma Cacciatore dirigente scolastica

La preside Cacciatore rimarca: «Ai tempi dello smantellamento della porzione di muro mi opposi ma da un lato ho sempre compreso l’esigenza di garantire il passaggio (nell’area della scuola sorgono alcune palazzine). In più occasioni ho chiesto all’amministrazione di incontrarci per trovare delle possibili soluzioni. Nel 2015, ai tempi del sindaco Costa, il primo cittadino mi aveva contattata anticipandomi l’intenzione di intervenire sul tema delle pertinenze. Poi non se ne fece più nulla». Per la ds resta indispensabile «ricostruire le pertinenze a tutela della sicurezza degli allievi» nonché «intervenire sull’inquinamento acustico dal momento che l’esistenza di un parcheggio sotto le aule provoca non pochi disagi». Il messaggio non lascia spazio a interpretazioni: «Oggi non ci siamo ma prima o poi torneremo nella nostra sede. Non possiamo di certo stare a guardia della scuola. Bisogna risolvere la questione tenendo in considerazione gli interessi di tutti, studenti e anche residenti».

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