mercoledì,Novembre 27 2024

Marco Minniti a Serra San Bruno per sostenere le riforme costituzionali

Il sottosegretario ai servizi segreti principale relatore all’incontro promosso dal Partito democratico

Marco Minniti a Serra San Bruno per sostenere le riforme costituzionali

A sostegno del “Si” al referendum costituzionale è sceso nel Vibonese il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti Marco Minniti. E lo ha fatto partecipando (assieme al segretario regionale del Partito democratico Ernesto Magorno) questo pomeriggio ad un incontro, tenuto a Palazzo Chimirri, alla presenza del segretario regionale del Pd Ernesto Magorno, del deputato Bruno Censore, del segreterio provinciale dei democratici, Enzo Insardà, e del sindaco di Serra Luigi Tassone.

Per il parlamentare serrese, il referendum «è un appuntamento con il cambiamento che l’Italia non può perdere. Il testo sottoposto al voto popolare, altresì, prevede una maggiore partecipazione dei cittadini, potenziando e rilanciando gli istituti di democrazia diretta, attraverso l’introduzione dell’obbligo per il Parlamento di discutere e deliberare sui disegni di legge di iniziativa popolare proposti da 150mila elettori, l’introduzione dei referendum propositivi e d’indirizzo e la diminuzione del quorum per la validità dei referendum abrogativi, poiché sarà sufficiente la metà più uno dei votanti alle elezioni politiche. Una revisione costituzionale dove vengono chiarite, inoltre, le competenze in ambito legislativo tra lo Stato e le regioni, eliminando uno dei principali motivi di confusione e conflittualità rappresentato dalla cosiddetta “competenza concorrente”».

Per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti Marco Minniti «tra poco meno di un mese saremo chiamati ad esprimere un voto importante, si tratta di decidere se il nostro Paese vuole andare avanti verso il cambiamento senza stravolgere le regole fondamentali della democrazia. Una esigenza – ha chiosato – che si sente da alcuni decenni rispetto alla quale molte forze politiche, tra cui la sinistra con Nilde Iotti, volevano un cambiamento della seconda parte della Costituzione. Poi fu ripresa dall’Ulivo del 1996 con la commissione bicamerale con Massimo D’Alema con capisaldi fondamentali quali la repubblica presidenziale. Ora tocca a noi con Renzi».

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