Maestrale-Olimpo-Imperium: a Vibo parti civili solo sei Comuni, fuori tutti gli altri
Il Tribunale esclude dal processo gran parte degli enti locali - oltre a Regione, Provincia, Inps e Ministeri - non avendo i giudici ravvisato il nesso tra l'ammissione e l’eventuale danno subíto. Gli imputati sono 188
Non sono stati ammessi dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia – presieduto dal giudice Tiziana Macrì – la gran parte dei Comuni che intendevano costituirsi parti civili nel maxiprocesso nato dalle operazioni Maestrale-Carthago, Olimpo e Imperium. Una decisione giunta in aula con la lettura di un’ordinanza da parte del giudice Tiziana Macrì la quale ha così sciolto diverse questioni preliminari e tra queste ha rigettato gran parte delle richieste di ammissione degli enti pubblici e dei privati quali parti civili. Ammessi quali parti lese – e quindi quali parti civili nel processo – i soli Comuni di Parghelia (avvocato Angelo Calzone), Ricadi (avvocato Antonio Scuticchio), Spilinga (avvocato Scuticchio), Sant’Onofrio, Cessaniti e Filandari (avvocato Orsola Pronestì). Fuori dal processo rimangono i Comuni di: Vibo Valentia, Tropea, Briatico, Filogaso, Drapia, Limbadi, Mileto, Maierato, Nicotera, San Calogero, Marcellinara, San Costantino Calabro, San Gregorio d’Ippona, Pizzo, Soriano Calabro, Sorianello, Stefanaconi, Zungri, Ionadi, Catanzaro e Cittanova. Le richieste di ammissione quali parti civili di tali Comuni sono state ritenute dal Tribunale generiche, non avendo le stesse specificato il nesso causale tra le ragioni della domanda e l’oggetto del danno da risarcire. Ammessa quale parte civile anche l’Asp di Vibo Valentia (avvocato Pelanda). Fuori dal processo e non ammessi quali parti civili la Regione Calabria e la Provincia di Vibo Valentia, al pari dell’Inps, del Ministero delle Infrastrutture, della Prefettura di Vibo, della Prefettura di Reggio Calabria, e dell’Agenzia delle Entrate. Il Tribunale si è altresì riservato di decidere per l’ammissione quali parti civili della Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero della Giustizia e il Ministero della Salute. Tra i privati sono stati ammessi parti civili: l’imprenditore Domenico De Lorenzo, il veterinario Francesco Massara, Francesco Talarico, Francesco De Nisi, l’imprenditore Vincenzo Calafati, Elettra srl e Tt Hotels Italia srl.
Questi tutti gli imputati sotto processo: ACCORINTI Ambrogio alias “Scimusca”, di Zungri, nato il 29-04-1963; ACCORINTI Giuseppe, detto “Peppone”, di Zungri, 27-03-1959; ACCORINTI Pasquale, di Tropea, 26-1-1969; ACCORINTI Vincenzo Francesco, detto “Franco”, di Briatico, 10-08-1960; ANGIO’ Saveria, nata il 01-11-1969, di Tropea; ARENA Domenicantonio, alias “Mimmo U Zoppu”, di Mileto, 21-11-1975; ARENA Giuseppe, nato il 30-01-1984, di Soriano Calabro; ARIF Imad, nato in Marocco il 06-07-1984, residente a Mileto; ARTUSA Luciano Marino, alias “u Pacciu”, nato il 27-01-1961, di Filandari, frazione Arzona; ASCONE Salvatore, nato in data 11-09-1966, di Limbadi; BARBIERI Antonino, di Cessaniti, nato il 02-10-1959; BARBIERI Francesco, detto “Ciccione” o “Carnera”, di Cessaniti, nato il 21-02-1965; BARBIERI Francesco, di San Calogero, nato il 10-03-1988; BARBIERI Francesco, di Cessaniti, nato il 10-03-2001; BARBIERI Giuseppe, di Cessaniti, nato il 22-04-1992; BARBIERI Michelangelo, di Cessaniti, nato il 08-10-1993; BARILLA’ Elena, di Reggio Calabria, nata il 15-05-1993; BARlLLARI Luigi, detto “Pongio”, nato il 18-12-1979, di Briatico; BARONE Francesco, alias “architetto”, di San Calogero, nato il 25-10-1973; BARTONE Angelo, di Mileto, nato il 13-12-1975; BARTONE Domenico, nato il 22-08-1968, di Mileto; BARTONE Fortunato, alias “Tangozzo “, di Mileto, nato il 13-12-1973; [SCORRI IN BASSO E CLICCA SU “AVANTI” PER CONTINUARE A LEGGERE I NOMI DEGLI ALTRI IMPUTATI]