Turismo delle radici, fondi per il progetto che coinvolge cinque paesi del Vibonese
“Rural experiences” riguarda Jonadi, Spilinga, Rombiolo, Filogaso e Gerocarne. Previsti laboratori esperienziali e iniziative per la promozione delle produzioni artigianali e agroalimentari
Il Ministero per gli affari esteri e della cooperazione internazionale, con il bando per la realizzazione di attività culturali in favore degli italo-discendenti nel mondo, ha finanziato il progetto “Rural experiences”, per la promozione delle aree rurali dell’Altopiano del Poro in ottica “Turismo delle Radici”. Il 2024 è stato dichiarato l’anno delle radici italiane nel mondo. Si tratta di un “riconoscimento” alle migliaia e migliaia di storie legate all’emigrazione, al sacrificio e al successo di interi nuclei familiari che, pur lasciando la propria terra, hanno continuato a mantenere saldi i legami con le origini. Un legame trasmesso poi ai discendenti oggi più che mai desiderosi di conoscere e approfondire i luoghi da cui presero il via le vicende degli avi. “Il turismo delle radici”, in base alle stime è in grado di generare una spesa vicina agli 8 miliardi di euro. Dati che emergono da recenti studi condotti da Confcommercio e Swg sulle comunità italiane di 8 Paesi: Argentina, Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Regno Unito e Usa.
“Rural experiences”, i paesi coinvolti
“Rural experiences” coinvolge cinque paesi del vibonese: Jonadi, Spilinga, Rombiolo, Filogaso e Gerocarne. I borghi, attueranno, grazie al finanziamento ricevuto (5.500 euro a Comune), azioni di marketing esperienziale e comunicazione turistica per la valorizzazione delle produzioni artigianali ed agroalimentari. Il progetto è stato ideato, sviluppato e coordinato da Vincenzo Scordo – fondatore di Visit Mediterraneo e membro di “Radici Calabresi”. Si fonda sull’organizzazione di laboratori esperienziali e la promozione e divulgazione delle tradizioni da essi rappresentati attraverso un piano di storytelling digitale.
I promotori entrano nei dettagli: «I territori interessati, incentivando le forme di turismo esperienziale, sostenibile e responsabile, andranno a creare un’offerta dedicata al segmento turismo delle radici, volta a condividere l’identità culturale di ciascun borgo nelle comunità di italiani all’estero. Favorendo il legame con gli italo-discendenti e lo sviluppo socio economico all’interno delle comunità locali. Grazie allo sviluppo di veri e proprio laboratori delle tradizioni esperienziali, le attività produttive locali potranno: promuovere la propria arte, incentivando i giovani ad avvicinarsi all’artigianato e le tradizioni, favorendo – ci si augura – nuove forme di occupazione». I fondi accordati rappresentano «un modesto contributo economico, ma che sicuramente potrà supportare la promozione del progetto, dando l’opportunità di far conoscere territori e tradizioni oltre i confini nazionali. La misura ministeriale – chiosano – è finalizzata a favorire una serie di iniziative nel quadro del “2024 – Anno delle radici italiane nel mondo” sensibilizzando le comunità locali sul tema dell’emigrazione italiana e dei viaggi delle radici e a creare sui territori un’offerta turistica mirata e integrata rivolta ai viaggiatori delle radici».
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