Fede e tradizioni, a San Calogero la Passione vivente riscuote consensi – Foto
L'opera sacra giunta ormai alla 36esima edizione e appuntamento fisso della Settimana santa, ha richiamato il pubblico delle grandi occasioni
L’amore per le proprie tradizioni è stato più forte del maltempo. La passione vivente, riproposizione scenica e itinerante degli ultimi giorni di vita di Gesù di Nazareth, si è tenuta nella serata di mercoledì come previsto, a dispetto della pioggia caduta a tratti nel corso della rappresentazione svoltasi a San Calogero. L’opera sacra giunta ormai alla 36esima edizione e appuntamento fisso della Settimana santa, ha richiamato il pubblico delle grandi occasioni, sul posto e a distanza, quest’ultimo con la diretta Facebook sul gruppo social “San Calogero di ieri”. Presenti tra il pubblico anche i due parroci della comunità don Andrea Campennì e don Rocco Scaturchio. Con un salto temporale di duemila anni fa e la ricostruzione fedele di un’azzeccata scenografia, il paese si è trasformato nell’antico abitato di Gerusalemme, tra location suggestive e apprezzati costumi d’epoca. Il ruolo più delicato della messinscena è stato affidato a Francesco Maccarone nei panni di Gesù, mentre nel ruolo di Ponzio Pilato si è distinto Tonio Sibio. Altra interpretazione degna di nota è stata quella di Cinzia Mazzitelli nelle vesti della Madonna.
Diversi i momenti topici della serata: l’ingresso a Gerusalemme e l’ultima cena svoltisi nelle adiacenze della chiesa dell’Immacolata, poi l’Orto del Getsemani tra gli ulivi di località Pigna. Successivamente la scena del Sinedrio in piazza Calipari, seguita dal processo a Gesù al cospetto di Pilato sul terrazzo di palazzo Barone. Infine le scene finali della crocifissione e della resurrezione ambientate sulla collinetta dietro la scuola materna. La rappresentazione si è chiusa tra gli applausi scroscianti della folla, visibilmente emozionata, e gli apprezzamenti sinceri delle diverse centinaia di “followers” sui social, emigrati e non, di ogni parte d’Italia e oltre. Impeccabile la regia che è stata curata, come sempre, da Saverio Zinnà, avvalendosi del supporto organizzativo dei componenti del gruppo “Passione vivente” nonché della Pro Loco del presidente Michele Monteleone.
Soddisfatto per la buona riuscita della manifestazione il regista Zinnà, che ha consegnato ad una nota le sue riflessioni sulla serata. “Nell’immediatezza della conclusione della Passione vivente – ha scritto – ho chiesto a due bambini che stavano davanti a me cosa gli era piaciuto di più. Hanno risposto subito: “Gesù, Pilato, i soldati, i fulmini e i tuoni”. Certamente loro non immaginano quanto lavoro c’è dietro tutto questo: impegno, sacrificio, collaborazione, anche economica, di tante persone. Nel salutarli ho detto ai due bambini che quando saranno più grandi dovranno partecipare anche loro. È pure questo un modo per tramandare la bellezza di questa tradizione. Ricordiamoci sempre che una comunità vive nel tempo facendo memoria del suo passato. Un grazie davvero affettuoso a tutti. Siamo ancora una volta riusciti a realizzare qualcosa di meraviglioso anche cimentandoci con l’inclemenza del tempo” ha concluso.
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