“Black Money”, respinta la ricusazione dei giudici
Chiamati a testimoniare imprenditori, dirigenti e forze dell'ordine. Il presidente del Tribunale ha poi trasmesso le motivazioni del rigetto della richiesta di astensione di due giudici del collegio giudicante presentata dall'avvocato Sabatino
Al processo “Black Money”, in merito alla deposizione del pentito Andrea Mantella, saranno ascoltati altri testimoni: imprenditori, poliziotti e dirigenti. Nel corso dell’ultima udienza il collegio giudicante ha deciso, infatti, di ammettere nuove testimonianze al processo che vede alla sbarra il potente clan Mancuso di Limbadi.
Nuovi testimoni. Saranno chiamati a deporre in aula: l’imprenditore vibonese Gaetano Staropoli, teste di riferimento delle dichiarazioni di Andrea Mantella sulla presunta usura praticata dal boss Giovanni Mancuso; l’imprenditore Francesco Ceravolo; Pasquale Annunziata e Giacomo Cichello (anche loro citati da Mantella); l’ispettore della polizia penitenziaria di Vibo Valentia Francesco Iannello e il comandante Antonio Galati.
E ancora: il responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Briatico che si è occupato dell’appalto assegnato nel 2000 all’imprenditore Salvatore Barbagallo, nonché di quello dell’Ufficio tecnico del Comune di Vibo Valentia che si è occupato del rilascio della concessione demaniale richiesta dall’imprenditore Francesco Cascasi in relazione alla realizzazione di pontili galleggianti a Vibo Marina.
Black money, per la difesa dei Mancuso il processo va sospeso
Le motivazioni del rigetto della richiesta di astensione. Nell’udienza del 24 ottobre l’avvocato Francesco Sabatino, difensore di Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni”, aveva presentato formale richiesta di astensione del giudizio per il presidente del collegio giudicante Vincenza Papagno e del giudice a latere Giovanna Taricco, in quanto facenti parte anche del collegio giudicante che ha condannato a 16 anni di reclusione Nunzio Manuel Callà per il tentato omicidio di Francesco Scrugli. Sentenza nella quale è stato rimarcato il ruolo dello stesso Mancuso.
Per il presidente del Tribunale Alberto Filardo non sussistono i presupposti per l’accoglimento della richiesta in quanto: «Non deve trascurarsi che l’esistenza di un’organizzazione criminale facente capo alla famiglia Mancuso di Limbadi e l’inserimento di Pantaleone Mancuso nella stessa risulta dalla sentenza, ormai definitiva, del processo “Dinasty”, cosicché appare del tutto irrilevante l’eventuale valutazione incidentale del contributo dello stesso fornito a Callà nella realizzazione del “piano omicida” al fine di assicurarsi il controllo criminale sul territorio vibonese».
Colpo di scena al processo Black Money, giudici ricusati
Ricusazione respinta. Partendo dal medesimo presupposto, la Corte d’Appello di Catanzaro ha respinto la richiesta di ricusazione, sempre dei giudici Vincenza Papagno e Giovanna Taricco, presentata dall’avvocato Francesco Sabatino.
La Corte ha rilevato come i due magistrati citati «non abbiano una valutazione sullo stesso fatto nei confronti del medesimo soggetto che non sia stata meramente incidentale o si innesti in una mera raccolta di prove. I due procedimenti (“Black Money” e “Gringia”, con i due magistrati entrambi facenti parte del collegio giudicante, ndr) riguardano fatti diversi che attengono alle strategie di diversi gruppi criminali e dunque il tentato omicidio di Scrugli sarebbe stato commesso per agevolare un’associazione diversa da quella oggetto di contestazione nel processo “Black Money”».