sabato,Novembre 23 2024

La battaglia dei sindaci vibonesi contro le multe Istat, avviati i ricorsi

La protesta dei Comuni contro le ingiuste sanzioni per dati statistici mancanti continua e arrivano i primi riscontri per i ricorsi avviati

La battaglia dei sindaci vibonesi contro le multe Istat, avviati i ricorsi

Anziché infliggere multe ai Comuni, l’Istat attui lo scambio dati automatizzato così come prevede la normativa vigente. I Comuni sono chiamati a inviare i dati dei censimenti anche quando non c’è nulla da comunicare e questo grava sul funzionamento della macchina amministrativa già oberata di lavoro e con perenne carenza di personale”. Questo il pensiero del sindaco di Tropea, Giovanni Macrì, tra i firmatari della lettera aperta promossa da Asmel e inoltrata al presidente dell’Istat per contestare l’erogazione delle sanzioni per le mancate trasmissioni da parte degli Enti di alcuni dati di rilevazione statistica. Nella lettera, in particolare, si evidenzia la mancata attuazione dello scambio dati automatizzato tra Comuni e Istat in applicazione dell’articolo 12 del Tuel senza oneri a carico di nessuno e senza necessità di sanzionare alcuno, meno che mai i Sindaci. L’appello è stato condiviso dai sindaci di tutta Italia. Tra questi ha aderito alla campagna il 56% dei Comuni vibonesi, tra cui Filogaso, Sant’Onofrio, Tropea, Vallelonga, Fabrizia, Mongiana, Pizzoni, San Costantino Calabro, San Gregorio D’Ippona, Monterosso Calabro e molti altri. Da tempo Asmel denuncia l’inerzia degli enti centrali nell’affrontare le iniziative taglia-burocrazia da tanti anni annunciate che metterebbero i sindaci al riparo da sanzioni ingiuste e ingiustificate. Se l’Istat avesse seguito la legge correttamente, non ci sarebbero sanzioni da imporre. Tra i circa 1.200 compiti annuali che ogni Comune deve svolgere, circa 70 sono di natura statistica. Nel frattempo molti dei sindaci a cui sono state comminate le sanzioni, con il supporto di Asmel, hanno già avviato il ricorso per la contestazione delle multe e hanno fatto sapere che i prefetti hanno accolto le domande di ricorso. 

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