Sistema bibliotecario vibonese, convocato d’urgenza il comitato di gestione
I sindaci del territorio chiamati a trovare una soluzione temporanea in attesa di passi concreti da parte della Regione Calabria
Convocazione in via d’urgenza per il comitato di gestione dei sindaci che dovrà cercare una soluzione temporanea per il Sistema bibliotecario vibonese. Scaduto il mandato del presidente uscente, Fabio Signoretta (sindaco del Comune di Jonadi), si dovranno stamane trovare nuove soluzioni per non perdere il principale polo culturale del Vibonese e della Calabria, alle prese con una grave crisi finanziaria e con debiti non sanati. Allo stato nessuno dei sindaci del Vibonese vuole assumersi la responsabilità di guidare l’ente. La riunione è stata convocata per stamane e bisognerà capire quali determinazioni prenderà il Comitato di gestione dei sindaci, in considerazione anche della recente approvazione da parte del Consiglio regionale della proposta dei consiglieri regionali Raffaele Mammoliti e Antonio Lo Schiavo che prevede la predisposizione degli atti necessari per la trasformazione del Sistema bibliotecario vibonese nella veste giuridica più confacente al rilancio dell’ente. Tra le diverse opzioni ricordate da Antonio Lo Schiavo, «anche quella di promuovere una Fondazione partecipata dalla Regione Calabria e aperta all’adesione degli enti locali del territorio nonché organismi di rappresentanza delle forze imprenditoriali ed enti del terzo settore». Dopo l’approvazione della mozione, Lo Schiavo si è detto anche «convinto che la Regione Calabria sia nelle condizioni di garantire la sopravvivenza di un ente che per Vibo Valentia e la Calabria significa molto. Dal canto suo, il primo cittadino di Vibo Valentia, Maria Limardo, ha inteso chiarire che il Comune non ha mai avviato procedure di “sfratto” ma ha invece cercato di “ristabilire il corretto uso di una porzione di palazzo Santa Chiara che nell’originaria convenzione stipulata tra le parti era destinata ad uso comune tra l’ente e il Sistema bibliotecario vibonese”.
Il precedente intervento della Regione
In attesa delle decisioni che verranno assunte nel corso della riunione di domani, alla luce dell’approvazione della proposta di Lo Schiavo e Mammoliti è chiaro che tutto (o quasi) è in mano alla Regione Calabria la quale in precedenza si era espressa in maniera chiara spiegando perché ad oggi non è possibile alcun intervento straordinario: troppa confusione sul piano amministrativo e troppi documenti la cui mancata approvazione non consente un riordino della situazione contabile. Il Comune di Vibo attraverso il sindaco Limardo ha in ogni caso deciso di concedere l’uso gratuito dei locali di palazzo Santa Chiara, per un periodo di tempo sufficiente a risolvere le problematiche e comunque non superiore ad un anno. Sempre “palazzo Luigi Razza” sta inoltre valutando la possibilità per il Comune di Vibo di farsi carico – in tale lasso temporale – anche delle utenze telefoniche. E’ chiaro però come diventi imprescindibile pensare ad una nuova forma giuridica per il Sistema bibliotecario vibonese. Ricordiamo che il Sbv è la più importante biblioteca pubblica della Calabria, centro di promozione della lettura e polo culturale dalle numerosissime attività che è riuscito a inserirsi nello sterminato circuito della cultura italiana con oltre 90.000 tra libri, giornali, riviste, mappe, video, cd audio, cd-rom, dvd. Un patrimonio da salvare perché Sistema bibliotecario vibonese vuol dire infatti anche la messa a disposizione per gli utenti di tantissimi film esattamente come una cineteca, oltre ad essere dotata di diversi laboratori per grandi e bambini. Un luogo capace di accogliere e ospitare persone diverse e di ogni età per studiare, suonare, giocare, imparare le lingue, disegnare e coltivare progetti culturali.
LEGGI ANCHE: Rilancio del Sbv, il Consiglio regionale approva la mozione Lo Schiavo-Mammoliti
Sistema bibliotecario vibonese, il sindaco Limardo: «Ecco da dove iniziare per salvarlo»
Vibo, Lo Schiavo: «Si istituisca una Fondazione per salvare il Sistema bibliotecario»
Sistema bibliotecario vibonese in crisi, Romeo: «Potrebbe diventare sede universitaria»