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Operazione Maestrale, al via in Assise il processo per gli omicidi Chindamo e Corigliano

Due fatti di sangue differenti – 2016 e 2013 – al centro dell’udienza odierna a Catanzaro. Ricovero in ospedale per Salvatore Ascone di Limbadi

Operazione Maestrale, al via in Assise il processo per gli omicidi Chindamo e Corigliano
Salvatore Pititto

Prima udienza oggi per il processo in Corte d’Assise di Catanzaro che mira a far luce sull’omicidio di Maria Chindamo, la commercialista e imprenditrice di Laureana di Borrello rapita dinanzi al cancello della sua tenuta agricola in contrada Montalto di Limbadi il 6 maggio 2016. Sul banco degli imputati – nell’ambito dell’operazione Maestrale-Carthago della Dda di Catanzaro – c’è Salvatore Ascone, 57 anni, di Limbadi (detenuto per tale delitto). Ascone avrebbe agito in concorso con un soggetto deceduto ed uno all’epoca minorenne. In Assise anche altri tre imputati che devono rispondere dell’omicidio di Angelo Corigliano, avvenuto a Mileto il 19 agosto 2013. Si tratta in questo caso di: Domenico Iannello, 47 anni, di Mileto; Giuseppe Mazzitelli, 34 anni, di Tropea, alias “Cuaddararu”; Salvatore Pititto, 56 anni, di Mileto. La prima udienza è servita per la regolare costituzione delle parti, essendo andate a buon fine le notifiche agli imputati, ai loro difensori ed alle parti civili. Gli avvocati Salvatore Staiano e Antonio Caruso hanno quindi sottoposto all’attenzione della Corte lo stato di salute di Salvatore Ascone. I giudici hanno quindi autorizzato il trasferimento in ospedale a Catanzaro per un intervento immediato. Salvatore Ascone al momento è detenuto nel carcere di Secondigliano. L’avvocato Tommaso Zavaglia, invece, difensore di Salvatore Pititto, ha sollevato alla Corte un’eccezione inerente la mancata consegna di alcuni atti (intercettazioni e riprese audio-video), eccependo quindi la nullità dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti del suo assistito. La Corte ha così assegnato all’ufficio di Procura (oggi in aula con i pm della Dda di Catanzaro Annamaria Frustaci e Andrea Buzzelli) un termine entro il quale depositare la documentazione citata dalla difesa di Salvatore Pititto. Prossima udienza l’11 aprile. Domenico Iannello è assistito dall’avvocato Giuseppe Di Renzo; Giuseppe Mazzitelli dagli avvocati Giovanni Vecchio e Sandro D’Agostino.  

L’omicidio Chindamo

Salvatore Ascone

Il rapimento e l’omicidio della donna sarebbe scaturito a seguito del suicidio di Vincenzo Puntoriero, marito di Maria (avvenuto in data 8 maggio 2015) e per punire la Chindamo per una relazione venuta alla luce con la prima uscita pubblica della coppia appena due giorni prima dell’omicidio, oltre che per l’interesse all’accaparramento del terreno su cui insiste l’azienda agricola divenuta nel frattempo di proprietà della Chindamo e dei figli minori. Ascone avrebbe offerto un contributo significativo alla consumazione dell’omicidio, manomettendo il sistema di videosorveglianza della propria abitazione di campagna limitrofa al luogo del delitto, agevolando gli autori del sequestro e dell’omicidio e distruggendo il cadavere della Chindamo, il cui corpo – sulla scorta della ricostruzione dei collaboratori (Emanuele Mancuso e Andrea Mantella su tutti) – sarebbe finito in pasto ai maiali e i resti ossei triturati con la fresa di un trattore. 

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