“Odi d’amore”, raccolta di poesie di Scarmozino alla Biblioteca comunale di Vibo
Il volume celebra la bellezza e autenticità dei paesi del comprensorio vibonese. L’appuntamento viene realizzato in collaborazione con l’assessorato alla Cultura
Giovedì 14 marzo, alle ore 17.00, la Biblioteca comunale di Vibo Valentia ospiterà la presentazione della silloge poetica “Odi d’Amore. Ai Comuni della Provincia di Vibo Valentia” di Nando Scarmozino. L’autore, originario di Acquaro, è stato giornalista pubblicista. La poesia è una passione che lo ha accompagnato fin dall’adolescenza. Dal 1969, quando frequentava il Liceo classico “Morelli”, si è sempre occupato della stesura di versi. Finora ha pubblicato 14 libri, alcuni dei quali di storia locale riscuotendo ampio apprezzamento. In particolare “Acquaro nella storia e nella tradizione”, seconda edizione ha ricevuto il premio previsto per le tradizioni popolari da Vittorio Sgarbi, già sottosegretario alla Cultura, nel 1991. L’appuntamento culturale vibonese viene realizzato in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Vibo retto da Giusi Fanelli. Interverranno: il sindaco Maria Limardo (saluti), Vincenzo Neri (moderatore); relazionerà Giuseppe Cinquegrana, antropologo e docente; nonché il giovanissimo (appena 13 anni) talentuoso pianista vibonese Stefano Condoleo. “Odi d’amore”, con sottotitolo “Ai Comuni della Provincia di Vibo Valentia”, è la raccolta inedita di poesie dedicate, appunto, ai singoli paesi della Provincia di Vibo Valentia, ultima pubblicazione di Scarmozzino, per Libritalia.net dell’editore vibonese Enrico Bonanno. La prefazione è stata curata dalla docente e scrittrice vibonese Titti Preta, mentre la postfazione dal critico letterario e d’arte Giuseppe Possa. Oltre al valore poetico delle “Odi d’amore”, in ogni poesia emerge con forza il richiamo al senso di appartenenza ed una chiara “calabresità”, che l’autore proietta in una dimensione coerente di promozione turistica dei luoghi oggetto di ispirazione. In particolare il critico Giuseppe Possa, tra l’altro, afferma: «…Ed è la prima volta che un poeta in questa terra, pur non avara di cantori delle bellezze locali, abbia saputo radunare in un autentico “canzoniere” tutti i Comuni di una Provincia, quella Vibonese appunto, descrivendoli con penetrante voce limpida, evocativa e aggiungerei musicale (cosa che non sempre riesce, anche ai grandi vati, in liriche, come queste, d’occasione). Si può dire che è qui rinchiuso, nel suo “Odi d’amore”, un territorio reale e nell’intreccio dei versi si percepisce qualcosa di fisico e di vitale, ma altresì di mistico e di spirituale, di gioia, di sofferenza, non solo del passato, ma pure dei nostri tempi».
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